Luciano di Samosata - Caronte

( 24 ) MEI\CURIO Certo che io vedo una grande c varia turba di gente, c la vita piena dì sconvolg imenti, cd oltre a ques to le cillà simili agli alvear·i , ne' quali ha ciascuno un !<d suo proprio pungiglione c punp-c il vicino ; c alcuni pochi come vespe sacchcg""rano i /Jitt fiacchi. .llla quella schicm che invisi~ilc -vola oro attorno, che sono mai? MERCURIO Le speranze , Caronte mio, i timori le stoltizie, i piaceri, l'avarizia, le ire, gli odi , cd allt·c cose tali ; ma di tullc queste la stoltcna sta m.escolata infra loro come lor cittadina e con. essa altresìl'odio ' r im ' l' invidia, l' ignoranza ' l' inccdezza c l' avarizia. l\la il timore e le speranze vola ndo sopra di essi, quello col suo cadere sbalordisce ed alcuna volta mette spavento., è queste cioè le speranze che stanno sospese sul capo loro '· quando alt ri pensa di averle sictU·am.cntc ati afferrare, volando si dileguano come un soflìo , c lascianli a bocca apcrla ; la quale stessa cosa tu sai che interviene anche a Tantalo nell' inferno per l' acqua clJC gli fugge d'innanzi. E" se affiserai bene g li occhi, vedrai anche la Parche da sopra avvolgere al fuso il filo della vita di ciascun uomo , onde tocca ad ognuno pendere :per via di sottil issimi fili ; non vedi tu scender grit da fusi quei come rag oateli ? CARONTE Vedo ben io a!laccalo a ciascuno un tcnuissimo Glo ; cd impaccialo per lo pii• fJUcslo a quello c quello ad un altro.

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