Luciano di Samosata - Caronte

( I 2 ) CAROl\"fE Io non vedo nulla distintamente da così allo : pcrchè vorrei vedere non pure le città c i monti come in un quadro , ma g li stessi uomini ancora, c che fanno c che dicono. Cosi quando sul principio inconlrandomi mi hai lron\to ridendo c domandatomi il p<'rchè, era pcrchè mi arcva rallegrato senza modo una cosa udita. E quale? MERCUlUO CARONTE Un uomo invitato a cena , credo io da uno dc' suoi amiei , ci vct-rò domani senza fallo , rispose ; ma intanto che parlava si spicca una legola dal !ello , mos&"l non so lla chi , c lo ammazza ; per <JUCslo risi ch' egli dovè l'cnir meno alla promessa. l)are dunque che sia da scendere più a basso come prima, pcrclùo possa vedere c udir meglio. MEHCUR!O Slalli : anche a questo troverò rimedio , cd in meno che non dico li farò di vista acutissima, togliendo anche a ciò un incantesimo cll' è appresso Omero ; c come io pronuncierò i versi persuaditi non più di veder male, anzi di veder tutto c chiaramente. CARONTE Dì pure. MEI\CUII.IO ) E la caligin densa ecco dagli occhi 4 . 1 lo ti disgowbro, pcrchè tu discerna

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