Ricciotti Garibaldi - La camicia rossa nella guerra greco-turca, 1897

CAPITOLO Il 21 taro alm~no l'e.secuziono di quel poco t'ho s'era ottenuto: e quindi a.vevano tele· grafato. Es-.i insistevano perchè l'imbarc.o !,Ì faf'C~f.i~ a. )faccare..c: e pcn·h(• voi , ~nerale. fo)',t~ p..'l.rti to contemporant"amente. I '·olontari poi c.;arehbcro stati allog-- giati, ve~titi, nrmati, mandati allo. frontiera, naluralmcnt<' a spese dello <:r('ria. Da due giovani giunti allora. in Ate ne {Alarico Hih·e:;tr i e De Angeli~~; ) o.\·evo.n ~aputo che, c•ome primo ufficiale gariba ldino. sar{•hbc intanto arrivato il mag~iore Luciano ) [ereu: e si rallegmvono, pt"rehè almeno i presenti ~i ~:.arebbero raccolti militnrmcnle. Questo lettere, ciascuna di alcuni fogli, e pieno dei piit minuti par ticolari, ('i rivelavano da un lato il fl'rmo volere dei nostri amici di r iusci1·c nell"intento - la costituzione eli un C'orpo Garibaldino - (in questo coadiuvali dai 1;atriotti greci pi it ardenti c più risolttti): dall'altro lato le tit ubanze del Governo g reco, che, dopo mollo <•sitare. acc<•tlava rotYerta solo come una dimo,lrazion~ di simpatia. la quale avesse potuto avere una qualche influenza sulla diplomazia dei (1 abinetti c sul cotwcrto delle potenze, dal quale (si capisco) l'onorevole Dclyannis si illudeva, tem pore~~ianclo, di vcdor prender~ un deciso intervento por risolvere senza guerra la quc•tione greco-turca. .Ma intanto la 'l'urrhia accumulava reggimenti Slt reggimenti sulla front iera macodonc. E sc invece il Uov<'rno grceo avesse accettata l'olferta ilaliatla quando era tempo e dandole il maggiore sviluppo inviando, cioè, parecchi piroscafi o costituendo un Corpo Garibaldino di 10 o 13 mila uomini (ciò che certamente s'trcbbe stato possibile dato l'immenso entusiasmo della gioventù d' I talia) - forse, tenuto alto il morale dell'esercito greco por la presenza d i un aiuto si efficace, forse non sarebbero state tutt'altre le sorti della guerra" Comunque, a noi, in Roma, non reshwa che eseguire quanto i nostri amici da Atene ci a.-cvan detto di fare. Per tt·o s<'~e consecutive dunque gli amici del nostro Co111itato si r iunirono nel mio studio o furono stabiliti t ut ti i provvedirne nti per la costituzione iu squadro dei volontarì arruolati , per Lu llo il difficile lavorio che si doveva faro onde r iusci re nell 'imbarco senza allarmare !:1 regia questura. Il 2 aprilo tologmfai a voi, Ucneral<', in Riofroddo, perchò veniste a Roma per intenderei. Intanto arrivava un· altra lcttera del dott. Tolomei: .\.nnuncio.va l'arrivo in Atene di Luciano Merea, in\•iato dal gencro.lo Menotti , e il fo.tto che .Mereu avrebbe rn.(·colto in compagnie i \'olonta.rì presl•nti: insisteva pcrcJlè subito :;i desse esecuzione alln. pa.t·tenz:l. doi 3 o 1 cento volontari da :.\lo.ccarese.

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