Ricciotti Garibaldi - La camicia rossa nella guerra greco-turca, 1897

(' \PITOI.O X\' 1 133 buona. man4.·ia, dci bu11n i letti in un olber:.{O sopr.tstaute al ratri•. ..\[o.sl'a cd altri oecuparouo un al tro albergo abbandonato. A IJ c d uo del mattino c i lSVe~linno dt•llt• ~rida confn.se, inintcrrolt(', uno !:Walpirclo di uno. mo.&;a. cor rente ~·r le vie, galoppi furiosi di uomini c ctwnlh. Scend iamo in fretta. L:\ piazza, g ià. orma i dc::,cr ta dai nostri amici, era tt"O:\'CrM\.ln. (l o. g i'UJ)pi di fuggitiv i. Sembrava u na fi umana scendente dal monto n.l piano. Di t ratto in lratlo qua lche colpo d ì f u(}('O rh;uonavn a monte. Se~u lamo la corr<'nlo p<•r dirigerci all'ospedale OV(' ('rano i nostri ferit i, chò il nO!Stro pens iero p r imo c i dliamò a. loro. ) f a. vedemmo che ì nostri ci avevano prf'!CN.uli nell'il:it<'ssa ill(•a, cd i feriti erano incamminati allo. ferrovia. vicina, do\'(~ :;u di un carro che facemmo sgomòrnre, mina••f'inn•lu s~·hioppettatc, dai lSt>ldati t,;n'f'i rhc l'oc·,•npaxann, furono C'ollocati i feriti. )[o-.c3 e gran parte dei volontari si collcx·nrono tsul treno in qualche mCklO per tH'C'tlmpa~nare i feriti a S.mtt\ \hrina. Altri pre:-;t.•ro lo ste:-;:;o cammino con Ca r nl\C'cina. a ca\""allo, :se~ut.•ndn lo stradale. TI l::'otto:-;cl'itto ('On il suo compn~no ùi rt\ n~o - mancando allora Sewb.>uld - il frn.nce~r .Fort, volle invece r imanere in bui posto per avere notit.ic, illutlcndohi aneho d i H'Ù" re il g iorno :stesso n.rr ivnr<' Gn.ribuldi con Me l'eu o tutta la Lt•gione. La Tlll\.tl ina del giorno 19, adunque, nelle primissime ore antim«>ridianc, lo ( 'nmicie J{o~;:;e erano rappresentate in Landa da (:ibel1i o da. F or t., i quali, una volta partito il t-reno con i feriti, !'C~ ..erll un OIJO metri più a \·allo e !>i ~~oricarono :!!lUI lembo della. grant!C' :;tr.uln. con•ln<'f'nte allo 'l'ermopili, su <1<'1 frum~nto a1wom immaturo; cd a:-o.. btendo cmt l'animo commo!'o..;o alla ritimt.\ pre<'ipito:;a f' l'l)nfusionaria di parte ddl'C',C'rcit(J l' 1lcllu. popolazione Yer~o le 'l\·ruwpili, pt>n !-.arono nrrivato l' i:-;taote della ~cnt•r;JI(• di"IJ~id~. I n oul mattino !:il a.ddurmeutam no: <'rnn g iù. qua..... i 50 ore eh<" non pi~li.H'llll01 !Si può dire, alt•un ristoro, e non (1 mnra.v iglia oo dormirono lìn 1lopo lt• du(' del mezzodì. futo.nttJ 10 quc:;to se ppi d i poi alcuni di qu('i volontari cho C'rano nndnti in trC' no a Santa. ~lariua, visti i feriti in b!\ lvo - momentaneamente bOtto la. band irra gcrma.niC'a. - col pcn::, icro d i ritrO\fil'l' i po~:h i r ima:>ti c di r,\~giun,t;•,•rc io <pmld w uuxlo H (1orpo del genrrul.- GarilHidi cìb che io o.vcvo ~Oblf'nuto M~mpn• <•.. ..:('re ad ogni ulodo il no:,tro doYcrt• nlcw\i, dico. :-o(' ne tc>rnnrono f<iubit.o a -1 jamin. nltri, di quell i che t.'On C.'\rnn<'ciua a.Ye\·ano fatto btrrula n piNJi, dopo breve ta.pp:.L ~i r ipo;;.arono, c poi ri.~vrLtliati. con .ll n!-.trodnqno t.J. ultro utlìdnlo, ~t~ no tornarono pure in Lamia. !-.iech(\ \"C'r...o le tre pomeridiane t'i ritronunmo in IH o ~J con la no::.trn. bandiera sulla pìaua principale delltt. 4'ittà, t•ol naso ull'nriu, in a.ttelSD d i ordini. V<'lliH'ro po<·o dopo altri duu o tre r~·~lud da Santa )(:t.rinn. u. narmrd che Mosca c mol ti a lt ri a.veva.no dc li hern.to di imbarcn.r::;i per Att.•ne <' sarebbero par - titi lt\ som :-tessa.. Alc uni pochi s<'ppi d H! rimasero poi a. ~anta. Mnrln!l. No i dolihC'rammo <li chiedere ordini allo bt.t\to m~g-~;iore g reco e di rin;tniWJ~ colù. d0\'0 <'rnvnmo fi nchè s i avessero notizie del g<'n<'ra.le c della. Lcg-ion{'. Un uflìcitt.lc di ...:tato maggioro pas...:V dopo poco. ed a no!-.tra rkhlc~t.a, t'i cons ig liò di p r(.'llÙl•rc L'\ l)trada. V<'~ le 'rermopili con le altre truppe e- di fer~ marc i po i ad un ponte dove avremmo trovat-i ordi ni. .. L,-.iMemmt) loto.nto alla.

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