Ricciotti Garibaldi - La camicia rossa nella guerra greco-turca, 1897

• 132 LA C'A~ITCIA ROSSA Leg ione 0 neppure avevano udito la. cannonata della battn.gJia, trovandosi di già sul versante sud dell'Othrys. Non è a dirsi il loro pentimento. la loro umiliazione. In tutta la. giornata continuarono le truppe ad arrivare a Lamia.. Arrivarono i volontari del 1° battaglione coi feriti e vennero col1oca.ti parte nell'ospedale a Ln.mia, parte a Santa bl n.rina nelle tende dell'ambuJn.nza alemanna. Giunse anche Cipriani portato da' suoi fidi. I.. a sua ferita dolorosissima. non gl' impediva di riconoscere e salutare i valorosi che avevano onorata la Camicia Rossa. VertiO la sera del 18 cominciarono a circolare per Lamia voci inquietanti. Si diceva che Smolcnsky era stato tagliato fuori all'estrema destra. Garibaldi era. tagliato fuori all'est r{'ma sinistra. Si seppE" subito della morte di F ratti, ma nc:ssuoo mai in quella sera seppe di dove veune quello. notizia. Si diceva che le truppe non avrebbero mai potnto tenere la linea di difesa sul culmine dell' Otltrys... Si diceva che il passo deJla Furcn. era git" forzato. Nessm10 era andato a dormire: tutti c~cavano di f._'l.tica, ma tutti sembravano come in attesa d i .qualche cosa di inevitabile. A poco a poco, con l'oscurità per l'avanzar della notte, aumentarono le apprenl'\ioni, circolarono le voci piit a.Harmant..i. Gli ufficiali greci superiori. gli ufficiali di stato maggiClre specialmente, erano tutti in sul caffè o sul piazzale ri - vestiti in stivali e cappotto, avevano i loro cavalli legati agli alberi o trattenuti a mano da ordinanze. Il CommiSl)ll.l'in.to greco dava pane e gallette n. tutti quanti ne richiedevano, versandone sacchi e sacchi $ulle vie e suiJa. piazza. Si diceva necessario il ripiegùre in sulle Termopil i, e~sendo evidentemente Lamia in posizione impossibile da sostenersi, una volta che il nemico avesse superato le creste delrOthrys. L'agitazione era in tutti, ed a tutti il disordine, la mancanza di notizie, l'as::;enzn. di comando ingenerava sfiducia. \'erso lt• undici di notte )fosca, Carnnccina ed i volontari si riunirono per consigliar~i sul da fare. Carnacciua, :A[nstrocin.que, CaJcagnini ed il sottoscritto proposero che si doves.sero rinnire tutti, far trasportare i nostri feriti al treno pe1· allogndi a Ranta :Marina subito neHe prime ore mattntinP ed accampare gli altri f uol'i della città. in qualche campo poco lungi dalla !:>tazione fe1·rovial'ia e ~una. testa delle stradE" parallele che conducen\.no attravèrso la sottostante vallata alla. catena delle 1'ermopi1i. Mosca, inYece, con qualche altro, sostenne che si dove:5sc rimanere colà. dove eravamo c di non occuparci d'altro che di attendere notizie di Garibaldi e del nostro 1\Iercu. " ~\[a queste notizie, mi pare (ricordo che gridai concitato), le potremo avere anche a mllle metr i d i qui, fuori di questa confusione che ci slega, ci clemoralizzo. , Hi conclu:,e· (·ol r&tare, perchè prevalse in tutti l'idea. di ubbidire n quello che virtualmente era il no~tro Ca.po, c si era, per verità., molto be;1 comporhltO sul t•ampo di battaglia. 1[olti si coricarono :sulla nuda. tena.. Io, Grassini e<l un altro si anùò ud O<'<"upa.re. un po' pEn' forza, un po' pagando al un cu~tode una

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