completamente, poichè si svolgono in ambiente diverso, fra altri elementi e con altri intendi111ienti. Noi qui parliamo delle associazioni per la produzione, che sorgono fra gli operai e fra gli artigiani della industria mani fattrice odierna; ed in esse si p,uò ravvisare senz' a.'ltro uno scopo comune, sul quale, crediamo, nessuno potrebbe dissentire; ed è « quello cli migliorare stabilmente la •condizione dei loro soci, assicurando loro benessere ed indipendenza economica». Ma per a vere una idea esatta e scientifica dello << scopo » cli queste associazioni, bisogna precisar meglio i concetti, e determinare, innanzi tutto, quali siano le cause che nel!' ordinamento attuale minacciano il benessere e l'indipendenza dei lavoratori, e rendono necessarii dei provvedimenti per garantirli; e poi in qual modo le società di produzione si propongono di apportare a tale stato di cose un rimedio. Non è un quadro completo della questione operaia contemporanea, che noi dobbiamo qui tracciare; si tratta piuttosto di accennare brevemente a quegli inconvenienti ai quali le società di produzione vorrebbero provvedere: chè, per quanto si abbia fiducia in esse, per quanto le si credano efficaci, esse non potrebber mai pretendere alla soluzione completa della questione operaia, la quale trae la sua origine e le sue ragioni cl' essere da tante fonti diverse. Certo è che le società di produzione colgono tale questione ne'l suo centro, nel suo principale fondamento: il che però non vuol dire che la risolvano. La rivoluzione economica del presente secolo, che, coli' introduzione delle macchine da un lato, e colla sostituzione della libertà del lavoro e della libera concorrenza ai privilegi ed ai monopolii dal!' altro, inaugurò un ordinamento economico ·radicalmente diverso dal precedente, produsse un grande cambiamento nella condizione dei lavoratori e nei rapporti fra gli elementi della produzione. Nell'ordinamento precedente il lavoro si bilanciava col capitale, infrenato dai monopolii, ed anzi quasi si
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