Ugo Rabbeno - Le Società cooperative di produzione

123 nistrazione, non accordando che un semplice interesse a coloro chi.! non lavorino per l'associazione, ma vi posseggano solo del capitale, e disponendo persino che JJarte <lelle quote sociali possa essere tolta a vecchi soci per affida.la a dei nuovi, che portino elementi vitali alla associazione. Tutte queste dispos,izioni, cui acennammo anche altrove, e che qui non ne è dato di illustrare molto minutamente, sono saviissime, e contribuiscono e contribuiranno certamente a dare una grande stabilità alla geniale istituzione del filantropo cli Guisa: ed in esse, lo ripetiamo, si potranno trovare preziosi modelli da seguire in parte negli statuti delle società di produzione. Ma per quanto siano ingegnosissime, non ci illudiamo al punto da credere che esse possano darci la soluzione del grande problema che ci preoccupa; e ciò per più ragioni. Innanzi tutto esse non risolvono completamente la questione, poichè, anche provvedendo a che la prevalenza resti agli elementi che lavorano, ed alla rinnovazione del personale, non si provvede per tutti i casi allo stabilimento cd al mantenimento di quell'equilibrio, che vedemmo es,sere così difficile e così instabile. Ma più che altro poi occorre riflettere che il familistèro è una istituzione ideata tutta cli un pezzo da un filantropo, che la impose così come la volle, con un ordinamento, il quale appunto tendeva ad assicurare in pari tempo il successo m'ateriale, e quello morale, col mantenimento della forma pura ·cooperativa. Le disposizioni cui abbiamo accennato rispondono appunto a quest'ultimo scopo; ma rispondono esse in pari tempo a:ll'interesse individuale dei soci, al loro interess,e egoistico, a quel dannato egoismo che ci ripugna, ma cui pure bisogna necessariamente far capo in tutte le istituzioni economiche? Non ci pare. L'egoismo suggerisce naturalmente ai lavoratori, man mano che cliventano capitalisti, cli dar prevalenza al capitale: uggerisce loro cli non cedere ad altri, col tempo, la prevalenza neH'impresa; e finalmente, quan-

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