Giuseppe Faravelli - Per l'autonomia del Partito socialista

sono più organizzàzioni che, quantunque intente all'emancipazione deila classe! operaia, sono da essa staccate o ad essa sovr-apposte; ma sono la classe operaia stessa che acquista man mano coscienza politica, che si sottrae cioè man mano ad ogni protezione e tutela estranea e foggia da sè medesima : propri dest;ni, preparandosi alla missione di liberatrice del mondo. Un movimento simile che, emancipandosi a poco a poco da tutte le vecchie illusioni e da tutti i vecchi utopismi, respinge da sè< la direzione di fil::ntropi, di legislatori illuminati, di sette di congiurati, di minoranze eroiche, di rivoluzionari professionali, di gerarchi, di capi e di duci, e diventa duce a se stesso - un movimento simile non è conrepibile se non nel quadro delle istituzioni democratiche, nel pieno vigore della libertà di associazione, di riunione, di propaganda, di stampa, nel pieno vigore dei diritti politici e del suffragio universale; tutte cose che, infatti, il proletariato ha conquistato .spesso col sangue, non già ottenuto graziosamente dalla borghesia. Sentite con quanta energia e chiarezza Antonio Labriola - che per ammissione generale fu uno dei più geniali interpreti del marxismo - afferma la necessità del metodo democratico e dell'auton9mia del proletariato: « Come, innanzi al perfezionamento delle armi e degli altri mezzi di difesa, la tattica delle sommosse è apparsa mopi=,ortuna; - come la com. plicazione dello stato moderno fa apparire insufficìentP la bnprovvisa occupazione di un Hòtel de Vi11e, per imporre ad un intero poçolo il volere e le idee di una minoranza, sia pur es~a coraggiosa e progressiva.; - cosl dal carito suo la massa proletaria non istà più alla parola d'ordine di pochi capi, nè regora. lc-_sue mosse ~ulle prescrizioni di capitani, che possono, se -mai, sulle rovine di un governo di classe o di. consorteria, crearne un altro dello stesso genere. U3 massa proletaria, là dov'essa st è svolta i:;olitic:1mente, ha fatto e fa la c;ua propria tducazione democratica, cioè elegge e discute i suoi rap;>resenta-nti, e !.i' sue, esaminandole, le idee e le proposte che quelli per anticipazione di studio o di scienza, abbiano intuito o presa• gìto; e sa già o comincia almer.o ad intendere, secondo i vari paesi, che la conquista del potere politico non deve nè può esser latta da altri in nome suo, sja pure da gruppi di coraggiosi antesigrrani, e che wprattutto quella ... conquista non può riuscire con un colpo di mano. Essa, la massa proletaria, insomma, o sa o s'avvia ad intendere, che la dittahtra del proletariato, la quale dovrà preparare la socialinazionc dei mezzi di produzione, noni può proce®re da una sommossa di unta turba guidata (ja, a!cuni, m-e deve essere e sarà il risultalo dei proletari stessi, rhe siano, già in sè e per lungo esercizio, una organizzazione politica.». (1) Ci si potrà obiettare che dalla teoria marxista non risulta affatto che la storia crei sempre le condizioni più favorevoli al proletariato, ossia che questo non sempre è pòsto in cclndiz'onl di (1) A. Labriola - ln memoria del Manifesto Comunista. B tr. oteca Gino Biar:ico · F'ondaz1 ~ ,';'.'.\"~,rrn~.1 Bibl,) l '

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