Henry Barby - Il martirio di un popolo : i massacri dell'Armenia

Le Carovane della Morte! E' questa la frase esat~ ta che conviene ai lamentosi branchi di deportati risparmiati dalle p:r1im1euccisioni, recantisi, spogliati, sfiniti, spinti dai loro carnefic:i verso l'esili o e il n1assacro. · · -Alcuni armeni sono miracolosamente sfuggiti agli assa~sini, sono. riusciti ~d evadere. da quei si~ nistri g1·uppi di vittime erranti e condannate ... Ne ho inte~rogati parecchi ~a l'incubo dei loro ricordi li oss·essiona e li terrorizza. Essi non osano neppure evocarli. Un feroce sbalordimento segna in modo uniforme il loro volto, e bisogna insistere, conquistare la loro confidenza, per deciderli a··rac• contare le scene d'orrore da loro vissute: lo fanno sottovoce, tremando, gettando intorno sguardi sperduti, come se la morte e i supplizi li minacciassero ancora. * * * · Ecco uno dei più comn1:oventi racconti che mi fureno- fatti : « Sono della valle di -Much (situata al sud di Erzerum, fra· questa città e Bitlis)~ .Tutte le famiglie deportate ~i questa regione sono state massacrate lungo la strada e gettate nell'Eufrate. Fra I I Biblioteca Gino Bianco I .. I ' •

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