Leone Gurekian - L'Armenia nell'anima italiana

9 conflagrazione, fecero nobilmente i Neutri e la Santa Sede per soccorrere i derelitti superstiti della infame deportazione nelle steppe della Siria e della Mesopotamia. * * * Durante l'anno 1916 la Nazione Armena continua a languire in crudeli tormenti, mentre i popoli, nel loro sbigottimento di vedèrsi schierati l'un contro l'altro, si domandano il perchè di tanta calamità sul genere umano. La guerra traversa l'ora storica dell'ognuno per sè. L' Intesa deve lottare contro un nemico deciso a non indietreggiare innanzi ad alcuna carneficina. Cumuli di cadaveri oscurano l'orizzonte, tinto di sangue. La coscienza dei generosi si ribella, impotente a dominare il frastuono de)le armi. Per il momento il nemico ha il sopravvento. La sua superiorità, non solo numerica, consiste anzitutto nell'unità di comando ch'egli dispone, costringendo gli alleati dell' Intesa ad adottare, da parte loro, il principio del « fronte unwo ~. Per ciò occorrono reciproche concessioni, nuovi accordi, nuovi patti per concertare il supremo sforzo : po1chè la lotta diventa ad oltranza. Un'apprensiva penosa, però, assale i meno forti, i popoli· oppressi, i più duramente provati della conflagrazione. Questi temono che nell'affrontare dei grandi problemi, di interesse mondiale, le loro questioni vengano compromesse o trascurate. Sarà dall' Intesa apprezzato, nel giusto valore, il loro contributo, con tanto sacrificio prestato alla causa comune ~ Saranno rispettati i loro legittimi diritti, appagate le loro giuste aspirazioni, oppure, schiacciati già durante la colluttazione, il futuro non serberà loro che il passaggio d'una egemonia ad un'altra~ Biblioteca Gino Bianco

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