Miscellanea del giorno - 1847

• ( 85) norat·c il nome di Leopoldo Il. Il quale pretende di fare, e non fa; pretende battere una via propria, nè ancora s'accorge di battere una via tracciata da quanti lo attorniano; pretende di non volere i Gesuiti, crede di non averli , e si lascia condurre pel naso da un ministero gesuita. Però il paradiso in Toscana di cotal gente non è per anco Firenze. Venite meco a Pistoia. La più liberale forse delle nostre minori città, la•ede vescovi le di Scipione Ricci, che tanto fece per illuminare quel popolo, e tanto sofTerse onde toglier le oscene abbominazioni de'conventi domenicani, abolire le vendute e vendibili divozioni del Sacro-Cuor-di-Gesù e di-Maria· e cento altri amminicoli del gesuitismo; Pistoia è il focolar nuovamente d'imposture consimili. Jl canonico Breschi n'è l'anima. Egli visse molti annni aRoma, ove s· apparentò strettamente co'rugiadosi padri; ed ora mette in pratica le ricevute lezioni, d'accordo, senza dubbio, con gl' intrigatori russi e sassoni di Firenze; perocchè dove sono identici gli efTetti, possiamo e dobbiamo ragionevolmente supporre identiche le cause. Il buon canonico incominciò la sua opera ristaurando una confraternita, già esistente nella chiesa detta dello Spirito Santo vecchio - eonfraternita tutta composta di nobilume, e che si trovava in massima decadenza. Ei diessi con ogni zelo a rannodarla, ad accrescerne l'importanza, ad infonderle vita; e battezzolla di nuovo nome, dimandolla Congrega del Sacro-Cuor-di-Gesù. La quale a suo modo ringiovanisce di fatto, s'associa ogni dì signori, buona parte del popolo e del contado, ma specialmente persone che vivono nel passato , dispettose ad ogni novella

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