Miscellanea del giorno - 1847

( Gti ) lar la speranza, ch'è sola ricchezza c conforto a mia vita. Dura vivacissirua dentro il mio cuore la memoria del soggiorno ivi fatto; c a rimeritarc le consolazioni venutcmi dalle affettuose accoglienze , dall'aspetto di mille stupende cose, dall 'amore di quc'gcntili che ancora mi attendono, dirò i lamenti che fino a me giunsero, racconterò i f<llti che distruggono la fama del governo toscano per convertirla in infamia. E perchè accennando solo c mitigando il colore degli avvenimenti, c velando pietosamente i nomi, ci viene risposto sempre, come il Curci al Gioberti : - Perchè ravvolgere l'accusa di nuvole misteriose? perchè tenersi tanto sulle generali? perchè non dire i nomi delle persone e de' luoghi ? percbè siete nel falso! - così ho determinato di scrivere il nome e cognome di tutti, estimando opera di patria carita smascherare l'ipocrisia. Ricco 'tlella mia libertà, parlerò per quanti noi possono. Giova dare uno sguardo all'Italia. Tutta commossa da generose speranze, tutta confidenza in alcuni principi, dimentica del passato, onde più lieve di sospetti procedere all'avvenire , benedicendo a Roma, fissando Io sguardo a Torino , dimanda un poco di spazio per riprendere fiato; sommessa, dimanda più savio leggi ed interni provvedimenti per aiutare il ·commercio. l'agricoltura, l'industria c la diffusione del sapere. E gli Stati Sardi son lieti; e le Romagne festeggiano; c taluno non più dispera a Milano. La Toscana sì lieta ieri, oggi pcrchè non compie tal quadro? Dove sieno sfronùati gli alberi, dove sicno ro,·csc ate a\ suolo le biade, è passato il vento della tcmpcs a. Qual vento dunque intorbidò il ciclo tranquillissimo dcii<' Toscari

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