Miscellanea del giorno - 1847

( 17 ) do pensa, protesta. Una parte del popolo , che dietro il velo del santuario potè intravvedere le abbominazioni sacerdotali c sente le ingiurie dell ' ingiustizia , le miserie sue e della madre comune, confonde due cose in una, come gli scrittori de'quali parlammo; pero ne trae conseguenza diametralmente contruria, s'aiTanna per nulla credere di quanto predicano i preti, ch' ei giudica tutti romani. Il re!>to del popolo è crudelmente superstizioso , fanatico ; seguì lo stendardo del cardinal Rufl'o nelle caruificine di Napoli , quello del Mari ne' brigandaggi d'Arezzo, insurse contro il Ricci a Pistoia , scanno Francesi a Vcroua, arse Israeliti aSiena, insevì cd ancora inscvisce aFaenza; risponderebbe oggi pure, se un frate gridasse - all'armi! all'armi!- Ora forse mancherebbe il numero. Questa è la nostra situazione religiosa; la chiesa nazionale appena comincia. E purtroppo dobbiamo soggiungere : due sole lingue in Europa con delirio sentivano il feroce canto della vendetta; ofa in Italia lo tempera la voce di Pio. Però conviene studiare in più modi il governo di Roma : nelle sue relazioni coll'Europa, coll'Italia e colla religione. In Europa ba diserto la causa de'popoli. Non ha una parola di consolazione durevole per J'aiTamata Irlanda ; non ba che maledizioni per la caduta Polonia; rannoda qualche legame amichevole colla Spagna, seguendo la spada delgenerale Narvacz c i lunghissimi intrighi di Maria Cristina; colla l'rancia, nazione , non cova che diffidenze e segreti odii; in !svizzera sopporta a Lucerna i Gesuiti, argomento di guerra 2

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