Miscellanea del giorno - 1847

( 163 ) solenni, in ragione che più e più ci avviciniamo all'ultima cacciata de'Tedeschi, non da Genova ma da tutta Italia. Carlo Alberto, per una diplomatica sua prudenza che non dobbiamo biasimare, crcuctte bene d'allontanarsi. Ai molti fuochi d'allegrie c all'altre feste assisteva invece il tedesco granduca; ci è ignoto con quanto piacere. Del resto , gli avrebbero dato lo stesso piacere i suoi sudditi nei serenissimi Stati toscani; imperocchè tutta Italia quest'anno festeggiava la benedetta memoria del 5 dicembre 17 4.6. E noi qui pure a Losanna l'abbiamo festeggiata come potemmo. Per tornare a Firenze, tutte le muragJie, e perfino quelle che albergano il ministro d'Austria portavano scritto : Morte ai Tedeschi ! tutta la catena degli Appennini era coronata da fuochi; a Firenze c ne'dintorni si bruciarono razzi di tutte le forme e di tutti i colori, s'inalzarono molti palloni; sulla piazza S. Marco, dinanzi al convento di fra Girolamo , sulla piazza di S. Croce, dinanzi al tempio che raccoglie le ceneri di Dante, Michelangelo, Macchiavelli e Galileo, si arse un monte di fascine, sospirando il momento di ardere il dominio austriaco. Quindi il nostro ministero tedesco-gesuitico, vo'dire del Baldasseroni, fece catturare alcune persone: l'avv. Frediani, che venne esiliato; il d•. Carpanticr, i fratelli Montucchielli, ed il Lotti vennero in queste bisogne sorpresi dai carabinieri , c condotti in carcere, ammanettati come malfattori, dalla campagna in Firenze. Lo che mosse il pubblico sdegno. Il Lotti, siccome condiscepolo e amico del cancelliere processante, ebbe il semplice arresto in casa. Gli altri furono custoditi in bargello. Appena Io si seppe, circolarono

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