Miscellanea del giorno - 1847

( 123 ) . ~t .Luglio. - Bologn~ è tutta in feste per la pubbhcaziOne del molu-propno. n curato della parocchia di S. Filippo e Giacomo, Benetti di cognome, osa rimproverare gli evviva, dicendo: Vedete gran fatto! liberare dei birboni ! - c quasi viene ucciso. Ricevono insulti dal popolo anche l'avv. Jussi e il signor Buggia, perchè in simili parole sfogarono la loro bestialità. Il cardinale legato mostrasi di mal umore coi cittadini che vanno a trovarlo , e parlano dell' entusiasmo generale del popolo. Il quale la sera a moltitudini percorre le strade con fiaccole e torcie, rinnovando il chiasso delle mascherate carnovalescbe. Dalla notte del 4 febbraio 183 t, non erasi veduto più tanta gente con tanta vita. Sotto la finestra del - l'avv . Gaietti, nel cortile dell'arcivescovo sostavano le bande, e facevano evviva. Al cardinal legato furono pochi gli applausi, e non.del cuore. Leggevasi per la luminaria il motto- Nova incipit mtas. - Uomini di cuore italiano non lodavano troppo quell'entusiasmo, e dicevano : Pio IX merita plauso, merita fiducia, merita riconoscenza ; ma dev'essere la fiducia prudente, temperato il plauso , e dignitosa la riconodiere , fra suoni e canti. In passare per piazza Venezia , vide il palazzo dell'ambasciatore austriaco ravvolto d ' una perfetta oscurità in mezzo allo splendore della ri cca circostante illuminazione , sl che pareva dispiegasse un'ombra di lutto. Sdegnato il popolo , cnn subito , concorde e s pontaneo moto, gettò una solenne fischiata , e il sibilo corse tutto intorno, e penetrò certo nell'angolo più remoto di quella gran mole. Ciò fu di tanta virtù e potenza, che la sera dopo-- ultima in che Rom~ fu illuminata --l'ambasciatore austriaco fece sl bella e s plendida illuminazione da vincere od uguagliare le altre più ri cche, mostrandosi cosi pieghevole all'eloquente favella spieg~ tagli la sera innanzi.

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