Volontà - anno IV - n.5 - 15 novembre 1949

MASCHERA L'.1 grnnde rivoluzione russa del 19}7-2 L (u dapprima una rivolu– zione quasi incmenta. Al principio, nulla faCC\'U presagire che sarebbe divenuta così sanguinosa. e 'che a– vrebbe preso un l)Ost0 1>rimario per la sua insensata crudell:1 nella storia umana. Questa svolta della rivolm,.io– ne russa verso un'illimitata distru– :1.ione di ,,ite è uno dei tanti para• dossi della storia, pcrchè il tratto carntteristico delle masse Ia,·oralrici russe è la gentilezza, l'umaniti't. l'a– more per il prossimo, evidente per– fino nel traltamento dei criminali, che :lai popolo russo eran semine considernli degli « sfortunati ». Il so· cialismo l'ttsso, il socialismo di Cer– nicc,·ski. di Bakunin, di La.vrov, di Kropotkin. di Micai.lo,•ski, era - nelle sue diverse fis"ionomic - sem– J>re basalo sulle idee della liberl.à in– di"iduale, del fe<lera)jsmo comunale e regionale. li giacobinismo, col ter– rore e la central.izzazionc, non ha mai ;1, uto succeS90 in Russia: Cia– chcv, ad es., è sempre rimasto fuori della gran corrente del socialismo russo, cl1e è sem1>re stata libertaria e progressiva. Note reazionarie co– minciarono ad ud.irsi nel socialismo russo con l'ap1>arenza in Russia del marxismo politico. Non si pensa abbastanza che il marxismo politico è del tutto reazio– nario nella sua essenza. In fatto, il « Ma11ifesto dei Comunisti » di Marx ed Engels è un manifesto reaziona– rio. Esso invoca la dittatura, la cen- DI LENIN trnlizzazionc assoluta della vita eco– nomica e politica nelle mani dello Stato, la formazione di csercili in– dustriali, 1111a agricoltura i_rrcgimcn– tata in ba:ie ad un unico 1>iano, Piu– nalzamento dello Stato in posi.,,ione di Assoluto e il risultante a1111ulla- 1ncnto dell'indi,viduo e dei suoi di– ritti ccl interessi. Tutto ciò non è al– tro che il pl'Ogramma d 1 una reazione incompatibile col progresso, con la libertà, l'equità, l'umanismo; e la realizzazione di tali domande inevi– tabilmente porla con sè la schiaviti:1: come infatti avvenne in Russia. Il cc Manifesto >) era passato quasi inosservato nella tempesta sociale scatenat:,si sull'Europa attorno al 1948: subito dopo la sua J>ubhlica• zio11c. Soltanto nel 1872 cominciò a circolare in gran numero di co1>ie. difTondcn<losi da un paes(' all'-altro. In altre parole, il « Manifesto >> co– minciò a diffondersi dopo la sconfil– ta della Comune di Parigi, - cioè in un periodo in cui la reazione era al suo apogeo, e la socialdcmocra.,,ia sta"a adattandosi opportunisticamen– te ad essa. come si vede nelle idee avanzate da Marx nel suo libro su « La guerra civile in Francia », che sono iu chiara contraddizione con i suoi scritti anteriori e susseguenti. In modo ,malogo ha oJ>erato in Russia Lenin. Essendo egli un co– stante marxista e quindi un reazio– nario, egli scrisse insieme li P]ecano.v sull'« lskra » che « il proletariato non può e 11011 deve interessarsi ciel 265

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