Volontà - anno IV - n.5 - 15 novembre 1949

}t >t.lf 'nilisuw ». Ma se egli a, esse C· SpOSlf' nel 19.li le idee analoghe del • .\'f:mifcslo dei comunisti». svilup• 1.:wdolc con l"cnergia dimoslrata per diffondcn· i11\c,·e idee conlrarie al « .M:111ifPs.lo >I slesso. 11011 an-cbbe 111:tiavulo successo. Come Ci:1cluw, il gi:,cobiuo, anch'egli sarebbe rimasto 1111n figura di scnrso rilievo rH·lla ri– voluzione. Mn Lenin se ne accol',W in lcmpo: f"d in consc~ucnz:i propa,::;~m– t1ò cli Marx non gi;1 le idee tlel «Ma• 11ifoslo>1ma <1ucllc de t< Ln gucrrn ci• vile in Fr:mcia •, scrille sollo l:1 11rcMJiOt1f" dcg-li av,·enimenti del 18il a Pari~i, m<'nlre lo spirito 1>revttlcn– tc n€'lla Prima Jnternazionale miuac• ri:1v11di togliere a Marx ogni iniluen• z:1. Fncf"ndo con il suo sa~gio <.-onccs– sioni 1111~ tendenze arrnrchiche, Marx :11i propose di contenere l'influf'nza df'i f<'deralisti e dei bakuninisli nel– lu Prima lnternazionale. Una frOflc analop.a, peq,elrata al fine di g:uada– !!lmrsi le .simr>atie dei laYor.-.tori e di c-onquistare il potere per rcaliz:r.arf " poi le idee del « Manifeslo ", fu con• .--epita e realizzala da Lenin nel 191i. Lenin slesso lo ha anunCSiO fran– (•:uncnl" cinque anni Jo,,o. Nel suo rap1>or10 suWaUi\•ità del Comilal.o \.f'nlralc del Pai·lito Comunista, pre– .it1•111ato il 22 marzo 1922. egli disaf': 1( ••• Finor(I noi c,bbimno scriuo progrc,mmi e seguitato <t promeuere. P t11Uo ciò ere, mo/10 necesfflrio. Do– t·Pv,11110 presentare w1 nostro pro– ~r(lmnu,. promettere una rit'olu.:ione mmu.lfolP. Se le Guardie Bi<mche. ivi i11cl11si i menscevichi, inveiscono per ciò ro11tro di noi. ciò mostra 1oltan– to che i menscevichi ecl i wcialisti delle /,,tenwzionali Secomfo e Secon• d,1 C IIWZZCI non /rn,1110 111{1i CCIJ>ito comr si fc,ccin una rfoo/11.:::ione. Noi 266 11011 <u:remmo J}()llllo comi11cirtre iu nessun nltro modo • 1 ). E che cosa Lenin ahhia flromt!.?SQ. e chP 1wogr:1111mi:1bbia scritto r>cr riuscire a « fm·<! 1:i rÌ\Oluzionc » si può vedere uci ,,uoi scriUi .agitatori e pro1)a,;andiHici clt·I 1917. Lenin. ,,arl:mdo allor:i drca « I .--om1>ildel prolelariuto m•ll11 ri\olu– zione »· ha scritto: _ "' •.. non ,ma r1•p11bblic11p<1rlm11e11- wr1•. che st1rf•bbe un JXISlo "l{imlie– ,,.o in confronto col oviN dei Dele– g,,ti dPi lm:omlori - tull wrn ReJJ11b– bli<'<1 dt•i Sovù•ti degli Ow•rc,i. dei Contndini. d1•i -13r(lccirmti .. eswsi, cr 111tto il prwst•, rlulfo cima alla br,se>> .. 1,T111to il J>Otn1> rti So,•if'li 2 )-L,•nin s1>irgò ai sohlal i - si~ui'f'ìra che 1c finu•ro ,-xnt•n• dt./lo Srnto, dai, più lH,ssi ai più (liii nmghi, dnl più re• moto 1;iJl.aggio ad ogni. singolo q11C1r• tiert• della cillà di l'etrogrml. deve llf)/Xtrtenere ai S-Ovicti dei Delegati degli Operai. lfri Sol<foti. dei. Corita– tlini .. ,:,.i Brttccianli :-.'). Questo nuo– ,o Stato rapprese11terì1. disse Lenin, « 1111 tipo più t1lto di Stato democr<t– li(·o. imo St(lfO che iri C('rto senso cPSS<1 di. essere ,mo St11to. clw non è pi,ì imo Stat.o ne/. senso proprio del– lr, fH1rola )1. (lrà cc 11110 St(lfO del ti– po dellct Com11r11• di Pc,rigi, clte (Il• I' r•sf>rcito ed ctlln J>Oli:ia orgw1iz=aie ,/i. per sè sostilllisct• il por,olo arma• to :►• 1 ). ln un tale Staio « i /1111zW,w- 1) tE..~1:-,, Sobrnnie Socl1i11e11iy. Mo~c:a, 1923. ,ol. XVIII, parie 2"'. pog. 30. 2) id., op. ci1., voi. XIV. p:nt& t•, 17-18. ') id., Diu:()rMJ ai soldt1ti, op, cii., ,·ol. XIV, parie P, ip,ag. 75. 4) id., Il c;-0111pi,o elci ,~rolcwriau, 11ella 110:slra ,ivolurio11e. op. cii .. ,•ol. XIV, 11ar• le 1•, 11ag. 48-49.

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