La Voce - anno I - n. 50 - 25 novembre 1909

212 LA VOCE iatorc, o un gran clinico o un gr;mde ingegnere: potranno t'-'-Cre disequilibrati fin che \·ogliono m:I m:rngiarc o ndl' :1111;1rc o nel \C..,tire: nrn se nun sono equilibrati ncll' 01>cra ... pccifica della loro grandezza, ,1uando prcp;,r,1.110 la camp,1gna o conducono lo "J>erimcnto, o fanno la diagno-.i, o \"Oltanola c111lOla 1 addio Kranclc1za: non faranno -;e non errori o mostri o cupoll• labili e caduche. \'oglio riferire un altro tipo di elogio di 1.om· broso: q11(•..10 rn eletto, :mc-hc 1>rima che moris!:>c, nella cnpi1alc 111or;1lcd è di un dircnore cli m.111ico111io. Udite e stupite: « Cesare Lombroso st<ovrì ali' autop.,ia di un deli11qucnte, la fossetta media ccrchcllnrc. E la ~C0\Crta gli rivelò cli un subilo una \"asta, sconosciuta regione. '.\lo– mento di\'ino in quel pcn-,icro ! Tra le fredde mura di una camcr,1 an,uomica, Ce::;are Lom– broso, diritto, acceso lo sguardo, vide tutto un mondo ideale da percorrere è lotte, e \'iuorie, ed implacabili vicende ..... Spirito divinatore, ir• ruentc, \'a attraverso idee, interpretazioni oppo– ste e di,•erse. Novello tit:rno ecc. ecc. egli riu– ~cl al miracol nO\'O nella terra cl' Italia ecc. Lot– tatore infaticabile, lanciava la ipotesi come ross,,. bandicr,l fr,l il tumulto ddla mischia. 1-:nemici cd avvcr.ari ad a<:correrc ,1 <,lrapparne il lembo l111ll11,111tc. Andò fo.ctra uh-olla, ma la Scienn \'i-,-,<.·:, i-,-.cro i no-.tri <,piriti e I.i ,pcran✓.a 1 ». Sempre co.,i : in unti gli -.prolo<1ui di Hllli quc-.ti di'iCL"l)(lli ,i ripete la \"i-.ionc megalomane di iramli <.·onquist<: co1111>iutc,cli "'raneli battaglie combattute, di lotte titaniche con la \itto1i;1 in fron1e e le bandiere ai \'{:liti, essi fossero la J.:rande annata o fos'ìcro saliti cun Deodato Schiaf– fino sull'altura di Cnl:nalimi. C'è da d111Jitare che tra tnnli lampi di g<:nio, fosci di luci, int11i– zio11i, di, i1rn✓.io11i, abbaci1m111cnti,acce11sionidello <;guardo, loll<"\'i1toric e implacabili dcende, rosse bandiere t· tumulti di mischie resti un po' di luogo all,1 r.1.;:ione e alla vcrit;\ scientifica. Ed C naturale che noi ci domandiamo: che cosa c'è di ,ero o di falso in quc-,te \'isioni di grandezze titanich<:, galileiane e michelangiolesche? Che cosa ha fotto c1uesto morto e che rimane dellii. suaopera? Cercheremo di ris1>011derebre,·ementc "èn1.a amori e senza odi. AI.DP.RTO \'F..DRASI. rC011li11ua) Il Ministero della Pubblica Istruzione contro la coltura italiana. Il. - Il prestito contro deposito. Brav' uomo, c1ucl ministro Ra\'a ! mi avvenne di pensare un anneno fa, c1uando si pubblicò il nuo\·O regolamento per il 1>rcstito dei libri. Xoi liberi studiosi, volonrnri del sapere (poco, ma– gari, ma acquistato senza secondi fini, senza speranz,l di galloni e di mercede), noi gli dob– biamo esser grati per la nohtra dignità cosi tu– telata. Fino ad oggi aver libri in prestito dalle Biblioteche dello Stato seccava, offende,•a, nau– seava, 1>Crchès'era obbligati a menzogne o a firme semifolse o a scappatoie e sotterfugi, o nell'ipotesi meno triste, a mendicità che, per esser di cibo spirituale. non riesci,·ano J>Oiasso– lutamente piacevoli. Chi, in,;omma,come me, non era studente o professore o amico di pezzi grossi della magistraturn dcli' esercito o del clero locale (se io fossi, pula caso, un antimililarista o un anticlericale?), si trovava cosi retto, se voleva libri in prestito, a correr dietro a questa o a quella persona che dis1>011e\'a d' un pezzettino almeno cl' amicizia di cp1ei pet.Zi grossi, ma alla quale avrebbe volentieri fallo a meno di ri– ,·olgersi per barattar <11mt1roparole e, figuria– moci poi, 1:>erchieder favori. Ma pure, in tanti casi. un bel libro e il taschino vuoto tirano più d'una coppia di buoi; e l'amore d'un bel li– bro rammollisce anche un ·cuor di leone ; sicchè <1uelcappello che 11011 i,i sarebbe solle,·ato dalla testa un solo centimetro neppure per una mae– ~tà, :,i , 1 eclcva descrivere timidamente un arco di circolo, quando il gio\'anotto 1>0,·ero e desi– deroso di carenare maneggiare scorrere e ri– scorrere un bel \·olume, incontra\·a quella tal persona amica parente o conoscente o colle~a o soltanto commensale di pensione o ,•icina di camera o d'albergo, di quel!' altro tale pezzo grosso che potev:l dare l'c.,4·cq11al111· ossia la mal– leveria per un prestito di libri. Per chi ha un po' di cuore in petto, la persona che v' ha follo u11 favore al <111ale, in fondo, vi sentite di avere un diritto spirituale (possedere un libro significa due cose: e quell'altra, la vera, è più rara, per– chè ci son meno teste che portafogli, e fra chi ha la fortuna d' avere insieme testa e portafo– gli, spesso la prima è meglio fornita del secondo) quella personii. dunque, ,·i riesce un poco pesante. Cosa ingiusta,sentimcnto barbaro: ne convengo; ma convenitene ,·oi pure, umano. \'i pare che le dobbiate dire: Tante grazie, sa, di quel che m'era dovuto: riconoscente di avermi dato quel che mi s1>et1ava; il suo fa\"ore è stato una sem– plice correzione d'un' ingiustizia .... - ed altre cose incongrue illogiche e strabilianti del genere. Non che a me -,ia toccata questa tortura. e c1uesta com1>licazione di sentimenti: ma me l'im– magino per tant'altri. :\ me, non studente (e per– chè lo Stato concede la malleveria soltanto se uno è studente, quasi che gli dicesse, <1uando lo licenzia: orn ne sni 11bb,1stnnz:1,t1 prego di 11011 leggere più ?) a me, non studente e non professore soccorreva e soccorre cortese un pa– rente con la sua firma ; ed egli è là, eternato nei reghtri della Riblioteca, con la taccia di es ..cr-,i letta tanta metafi<,ica sociologia lettera– tura economica e altra roba indigesta del ge– nere, quale il solido suo a1>petito e il discorrer che fa di C0!,e h!rrcnc contc-,ta e diniega con sufiiciente t<:stimonianla. Orn, io ero lieto assai che il ministro Ra,·a a\'c:;!ie dato a me pure OC• casione d'eternità per il mio oscuro consumo di awentore delle pubbliche biblioteche, nei regi- stri delle quali frughcn\ un J,Z"iorno (se I' inchio• stro del fornitore a111mcc.1uato un incendio pili savio degli archi\'isti non avr:\ posto riparo alle incvit:ibili curiosità future) il l:n1rtando in storia della coltura. 1F. cfirà, l'cruditone, che tanta di quella dotti-.-,ima gente che oggi scrh·e, dove,·a e-,sert dimolto ricca e scialare in libri e possedere bibliot1..-cheprivate, perché il nome loro non lo tro\'erà in quei regis1ri; - poco furbo non vi 1>.ue? \'Oi e io, auchc, andremmo pilÌ cauti con certe affcrma✓.ioni ; ma gi:\ 'ii sa, :.iamo dei ma– ligni .... ). Ì\la, per tornare al nostro Rava, a\·eva p va– lentuomo deciso che le maIle, crie \'alessero per chi era conosciuto, e che chi non era conosciuto ei i.i facesse conoscere dando malle\'eria di sè medc<,imo cle1>0sitando qualche soldo : giacchè, dopo tutto, e non l)t:r offendere tanta brava genle, non val forse pili un soldo in c:issa che una lira in firma? lrnmaginnte In mia gioia e, pens.1vo, cli tani' nitri. Kicordavo, clif:itti, con c1uanta maggiore dignità e libert:\ 1 forte di un rnio dirino, senza chieder nulla a nessuno, m·essi ottenuto, non badando alla mia qualit:\ di stra– niero, il prestito dalle biblioteche tedesche: de– J>Ositando, con poche formalit,\ -,brigate in dieci minuti, una \'entina di marchi presso un segre– tario facilmente reperibile della biblioteca. Ger– mania d(}(t'/, andavo ripetendo tutto orgoglioso per la patria mia. Laggiù, all'estero, m'ero sen– tito in ca~a mia, aclo1>rando sale, scomodando impiegati, leggendo libri pagati con denaro te– desco: c1uaggiù, in patria, ottene\'O per fa\'ore e qua<,idi sotterfugio. come un 1>0vero diavolo che fa il contrabbando, quei libri che lo Stato mio compcra,·a, da quegli impiegati che lo Stato mio pagava, con denari pre~i dalle tasclw:· dei miei conterranei e anche dalle mie. Oggi, mi dice\·o, potrò stare in Italia con la stc:,sa dignità con la quale stavo all'eslero. ~la ebbi 1:idisillusione cli 'rnntalo. 11prestito dei libri contro deposito di denaro c'è: c'è santificato e canonizzato da un articolo del regolamento che giustifica le prevenzioni dei su1>erstiziosi per il numero tredici. Nulla di pili infolice e traditore dell'articolo decimoterzo. Esso dice : e i~ permesso il prestito dei libri contro deposito in denaro di una somma che s.·uà de– terminata dal Capo della Biblioteca proporzio– n:itamente al valore dei libri stessi e che sarà dal richiedente il prestito versata alla Tesoreria di Stato. e La restituzione del deposito avrà luogo in se• guito a nulla osta del Capo della Biblioteca da rila-,ciarsi a tergo della quietanza •· Come vedete le cose :,i complicano: valuta– zione del libro, deposito, ricernta, Tesoreria e altre di:wolerie del genere. \"oi tulli avete arnto a che rare con gli i1111>iegati del nO'itro paese (ricorcl,ttc? cinque o sci o dieci persone davanti a uno sportello: uu bufare clicnldo, di rinchiuso, di tnbncco sul muso: l'impiegato con la faccia sorridente e la penna in aria c!le dice al collega dello scrittoio di faccia: « Carina, eh, la \"ita– linni ieri sera? • - oppure - « come sta la sora Carlotta., • senza neppure accorgersi di \·oi che guardate con terrore le quattordici riCe\'ute che chi \'i 1>reccde pre!',enta). \"oi tutti, dunque, siete ~oliti fare un segno d'egu,1glianza mentale tra la gita a una te!iorcri,1, ragion+.:rÌ,l, ufficio postale, prefettura, 110iciodogana o di transito o di s,•in– colo, e la \'isita a un dentista per farsi estirpare la radica del terzo molare. E allora considerando Bibloteca Gino Bianco l'affar<: della Tcc;,orcria, "il v1,-,tro \·is0 si ab– huia, comindate ad imJ>enc;,i<.-rini,e \'i -.entitc di nuovo dttadrni d'Italia. Che gioia patriottic:i 1 (se tu fos-,i in ( ,nmania ... sonia la memoria: ma la m<.•rnoria, "'i sa, non legge i giornali na– zionalisti, di'-gra7.iata !). Tutta,·ia I' ,1111Qfedella lettura è r>0tCnt<:in \'Oi, e con,;cnatc un po' di fiducia m•I buon wn'° italiano, e l>'Jit:ht! fru– g;mdo ben<: vi accorgete eh<: c'è una circ-olare ap1>os1aper il 1>rc-,1itocontro dcpo,ito, sp<.•ratcdi i,coprirc l:1 una , in di scam1>0. E e-urne comin– cintc n legKtre sboccia e s'apre 1111nuo\'a ~pe– ra111.a:ah ! quel brav' uomo di Ra\'a, l' m•cvo detto io che lo calunnia\'ano, era impos'iihile non ci a,·es<,e pensato. « Quc!'ttO mini-.tero ha già preso opportuni ac– cordi con I' .Ammini-,traziont ciel Tesoro pt:rcht: il servizio del pre-,tito contro depo!,ito pos!,a svol– gersi con la mas-,ima regolarità e con la do\·uta speditezza •· DETTI INDIANI Senza sforzo \'irill" che \':tic il bene, o,e pur diletta> Anche una. v<:cchia carogna dh·ora l'erb,'l che gli dà il de~tino. * 11pesce « rohita • nuota o;en1a rumore in alto Oceano; ma il piccolo « i;nphari • (un pesciolino) fa il 1>:izzoin un 1>ollke d'acqua. L'oro, che é duro, si fonde; la paglia no. • Presto si quieta I' ignorante, più presto il com· piuto savio: ma chi è montato da un briciolo di scienza nernmen Brahman lo fa tacere. Benone, benone! e "i fregate le mani; ma la / curiosi!:\ vi punge di sapere quali accordi sian Sta a fondo la perla e l'alga \iene a galla: stati presi 1>ernon farvi 1>erdcr tcmJ)(); e come colpa del mare! Ma l'alga è alga e la perla è leggete il seguito un freddo terrore \' 1 in\'ade perla. braccia e lingua, e restate mutolo e abbacchiato, e non o-.ate più affrontare nè <,tracie nè spor– telli nè musi d'impiegati nè ricernte nè richie– ste: ta111enoie 1>re,·edete per \'Oi, tante sapete di darne agli altri <:quindi, di rimbalzo, tanto malumore 1roverete nella vostra Mrada: tanto prevedete i facili disguidi, i pO'i3ibili rit:mli, e vi assilla I' icl,•a di lutto un carlcggio e un la– voro di cmarginatura e di co11teggio per un af– fare che a,et<: \eduto wolgere altro, e cosi sem• plicemcnte e sapete può c;volger'ii !-..emplicemente anche nel nostro J>aese. Cosicché se n1>pena ap• pena rie-.cite a sacrificare un po' di teatro, a ri:,parmiare qualche cra\'atta, e magari qualche pranzo, finite per comprare il libro ; se, come il pili spcsi,o de\·e a\'venire, non \·i infi-.chiate del lavoro, della lettura, dello studio eh<: lo Stato cerca cli render difticile con tanti ostacoli e uc• cidere con tanti colpi di i.pillo. Ecco, dunque. quel che leggete: e In \'irt(1 cli tali accordi il rice\'imcnto e la restituzione dei depo<;iti M>noa,;soggettati alle seguenti nor– me, che le SS. LI... avranno cura di tener sem– pre presente : 1. Che l'accettazione non J>O!>Sa\'er luogo che in Reguito all'a,·,•iso da clnr-.i alla Deh:ga– zione del Tesoro della Provincia rispettiva dal Capo della Biblioteca mçcliante lcllern unicinlc da spedirsi per me1zo della posta o consegnarsi da un incaricato della Biblioteca vietando in modo assoluto che il recapito possa avn:nire a mezzo del de1>0sitante. Tale a\'viso de\·e contenere la indicazione della persona del depositante stesso e della ,;omma da prestare. 2. Che la quietanza cli de1>0sito debba esser ritirata dal C;11>0della Biblioteca all'atto della consegna dei libri e cons-!n·ata in atti per tutta la durata del prestito, rappresentando essa il titolo 11eceso;nrioperchè I' J\mminiMrazione della Biblioteca 1>0-.safar \'alcre i suoi diritti alla cau– zione. 3. Che la re,;tituzionc del deposito si debba effettuare in seguito a nulla o-,ta del Ca1>0della ll1blioteca da rilasciarsi a tergo della c1uietanza nei termini seguenti : eec. ecc. 4. Che co11tem1>ora11eamente il Capo della Oiblio1cca debba notificare - alla Delegazione del Tesoro il rilascio del nullaosta mediante let– tera d'unicio da spedirsi a mezzo della posta o da consegnarsi <la un incnricato della Bibliotecn, fermo rc-.tando il dh·ieto, come al paragraro 1 della presente, di for recapitare tali lettere dai de1>0:,itnnti -,tessi •· Per concludere ; ogni volta che si vuole un libro si de,·e fare richiesta, a<,pettare che il Ca1>0 della Bibliot<:ca valuti l'o1)era; aspettare ancora che sia scritto !<tpeditoe per\'enuto alla Tesore– ria di Stato l'a\'\'Ìso, :indar I:\ a fare il deposito, tornare indietro con la ricevuta, e finalmente ottenere l'opera desiderata! E questo ogni volta che si chiede un'o1>era. Non ci manca\'a che chiedcr l'atto di na-.cita per sapere -;e il richie- dente ha l'e1,\ prescritta dai regolamenti, il 1>as- sr1purto o l.1 tc-.-,era fotografie,, 1>cr i,apere se è proprio lui, ccc. ecc. Roba da non si credere, se non cscis-.c da c1ucl minii,tcro che, come vedemmo, propose di mandare i nostri libri all'estero timbrati come pe✓.zi cli cuoio o legali con spago e bollino di piombo come mortadelle: da quel ministero dove ci sarà di certo della brarn gente, ma ce n'è 1>0- chic.sima che ha familiarità con <-1ucl tale oggetto che ..i chiama libro. E che 11011 si 1ratti cl 'esagerazione mia lo dice un fatto: il prestito contro ch.:1>0.,ito fu delibe– rato nel <,etlembre del 11)08, e Og).:'Ì,dopo un anno, qui a Firenze, ncp1>urc uno !'>tudioso, 11ep– p11n t11w, dico, ha 1~11sato di poterne approfit– tare. GICSEPl'K PREZZOLINI. * Chi non s'ingrandisce a furia di guardare in ( basso? Ognun che in alto si affissa si sente piccolo. • Chi curioso di noviti\, dice a sè medesimo : « ecc~ una cosa che bisogna eh' io sappia, ec– cone un'altra », non arriver:\ alla vera scienza nemmeno in un milione di periodi cosmici. • Ogni umano proposito si compie tutto per opera del! 'uomo : ciò che si chiama e destino • e che sembra un potere occulto, non è che forza dell'uomo. * Come goccic d'acqua su ferro rovente così le virtù sul cuore: dei mah-agi. • Anche al nemico, quando è entrato in casa, si de\·e usar co1we11iente ospitalità : l'albero non nega l'ombra nemmeno a chi "iene per tagliarlo. • Senza ri1>oso porta il suo carico, non cura caldo e freddo, cd è sempre contento: c1ueste trè cose imparate dall'asino. • \ Ignoto il cominciamento degli esseri, noto il mezzo, ignota la fine: che ragione, dunque, <li lamento? • I Chi vede tutti gli esseri in sè e in tutti gli esseri sè stesso, non ha pili bisogno di n:\SCOn• dersi. • Ciò che dovresti far domani fallo oggi ; fai la mattina çiò che dovresti far la sera ; però che la morte non aspetta che tu abbia com1>iuta l'opera. • « Questo è dei nostri o è straniero • : cosi ragiona il volgo; per l'uomo di alti sensi tutta la terra è una famiglia. (Traci. P. M.) A Parigi ".Ca Voce,, si vende presso La Publication Sociale, me A1011sieur-le-Pri11cc, 16. ANTONIO ANZILOTTI La costituzionB nt rna dBllo stato fiorBntiòo sotto IL OUCA COSIMO 1° OE'MEOICI Volume di pp. 200 presso FRANCESCO LUIACHI, Hdll. · Firma ...,,,. Lire 4,00 &,

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