La Voce - anno I - n. 24 - 27 maggio 1909
LA VOCE possibile e gli scolari debbono assimilare frettolosamente le nozioni e i risullati che il pensiero ha clabo1.1to in cosi lungo periodo di tempo e con t:rnta fatica, cerchi:tmo al– meno di ridnre piil che è possibile alle idee astratte il loro antico carattere di immagini, di ritro,·are sollo i fotti e le leggi la ,·ita e l'emozione fantastica che ne sembra fuggita, di drammatinarc, cioè di rendere umano e , vivente il sapere. E che vi è di pìì1 dramnu- tico della lelleraturJ 1 della storia, della scien1.a? I a pol\'erc dei fatti che esse raccolgono è cenere ancor calda sotto cui CO\"ll I' incendio; sof– fiate soprn di cs.:.a coli' alito dcli' immagina– zione e le flnmme dei sog11i, delle speranze, dei desideri che hanno so~pinto gli uomini a lottare e a pensare, a medi1are e a scrÌ\fere, di\'amperanno atTocando sin le parole più pe– danlesche e le formole in apparenza più C'-311· gui. E non crediate occorra pt'T queslo un'a1 te della parola, una potenza e\focatrice da grande oratore e da grande poeta. Ognuno di noi che sia riu'>cito a dominare una scolai esca per un'ora e a farla \'h·ere nel passato, sia esso storico o letterario, o in comunione di sim · patia colle grnndi ,·erità scientifiche, ha com piuto opera di creazione poetica. E non v'è fatto o legge, o luogo comune della morale, della scienza, dell'arte che l'immaginazione simpatica non possa trasformare ed av\'ivare. L'antologia che Gio,•anni Pascoli ha messo in– sieme col titolo S11/ limi/are è composta di passi d'autori notissimi la più parte e che non so quanti scolari a,·ev:mo sfiorato cogli occhi distrattamente nel testo originale o in altre antologie; raccolti in quel modo e illuminati da quella luce da cui il Pascoli li av\'olge, essi sembrano cosa nuo,•a e stranamente :u– moniosa, uu' opera di poesia e di pensiero originale. A. Galletti. l'er 1m111canza di s1>;:11:io :1i prossimi numeri: Giovanni Papini: h~In scuola e/emeulnre ! R. G. Asaagioli: /.' rd11c11:io11e degli s/11de11/i. Romolo Murri : G'io, 11alismo d'archivio. Cepperello: // Ciornn/e d' /In/in. La Voce: t•~r r.im •n,wi Vailt,li. Il f,1.inistetto dellaP. I. le leggi son.... Ossia : la legge che do\'reb– be stabil11e e determinare l.1 riforma della Scuola media non c 1 è ; ma supponiamo che essa sia già staia appro\fala, in una od in :li– tra forma, o secondo il parere della Com– missione reale, o secondo i'I pensiero degli amici Galletti e Salvemini, o nel modo più gradito ai classicisti della Afmt e Roma. Dun– que la legge c'è, e per le scuole nostre ;,,. cipit t·ila nOt'tr. Benissimo ! E alla legge clii pon mano ora? La domanda può parere oziusa: che ci sta a fare 11 i\linistero di Pi,,ua Jella Miner\'a se non per applicare le leggi sulla pubblica istru– zione, e regolare la , itJ (anche la t•i/.1 110t·,1) delle no!l-tre scuole? Già: bisognerebbe non conoscere come è costituito e come funzion:i quel ,\l1nistero per rilent!re oziosa la domand.1. Quantto per esem– pio al Ministero della Guerra ,ogliono eleg· gere un ispettore del!' artiglieria \'anno pro– babllmenle a cercare uno che s' intenda di cannoni, di affusti, di balistica. Quando al Mi– stero degli Interni voglion nominare un di– rettore generale, supponi:1mo, dei servizi am– ministrativi cercano una persona che abbia almeno studiato il funzionamento delle pub– bliche amministrazioni; e la direzione dei sen•iti di sani1:1 l'affidano ad un medico ige· nis1a 1 e quella delle carceri a chi sia già stato nei reclusori, almeno come ,·isitatore. Persino nel diffamato ~[mistero dell' Agricol– tura la direzione del trascurato Ufficio del La\'oro è slata affidata, in seguito a concorso, a persona che ave\'a pratica lunga e sicura delle organizzazioni operaie, dei conflitti eco· nomici etc. Ma al Ministero della P. I. quello della competenza pare un criterio trascurabile. Si è falla eccezione per Corrado Ricci, ma ognuno ricorda quante ,esistenze si sian dovute vin– cere prima che la nomim, avvenisse. E anche qualche altro, fornito di competenza vera, è passato per gli alti unici del Ministero : il R.BEMPORAD & FIGLIO, Editori - Firenze Nuove pubblicazioni adatte per leScuote S condarie eSuperiori: ASSUSTA \IAZZOSI e G1us1::rPE Swso1t1:,.1. Anta• Prof. 1':NIUCO BIASCIII. Il Secondo Corso di locia llaliana composta 1>er le Scuole Compie- Latino in co11for111i1à delle rtrcnti disposi- mencari Femminili. - Voi. I. L 1,25 - Voi. li. zioni .\linisterfoli (Circolare N ◄5 del 31 Maa- L. 1,50 - Voi lii. L. 2,60. gio l!'l<>J). I,. 1,60 B1c•; V1;TT01u Storia Romana • Storia del Medio Evo • Storia Moderna per le Scuole Complementari, f.inna•iali e Tecniche. Volume I ~toria Homnna I,. 1,- Volnme Il Storia del l\lcdio E,·o. L. 1,80 \'olume lii. Storia ~lodcrna I.. 2,- l'rof G1Ac·cn1 0 TAUI.IA \f1N1,Ombra e Riflessi nei tracciali pr ospettic i. Mcrodo Teorico-Pratico ud 1110 degli l,t1tuti di Belle Arti, ::-=cuolc Pro– feHio11nli e lndustrinli, degli Artisti 1 ace. Testo di cirrfl 80 1iaginc - con varie illu– stra~ioni - coulcnento Il\ teoria delle Omhrl', CSJ!Olta i11 nfcrimcuto alle 1:1vole I,. 1,20 Tavole. ~llmm di :!:? gr:rndi 1uole in I" ri– produrc,ui, ti11n111entc eseguite in litografia. le 68 figure di cui si compone il lavoro. I.. 2,50 Oumo HIA(.t o 1-:SRl("O DIASCHI. La Storia Orientale e Greca nei Monumenti e nelle Arti figuru.th •e. Album lronol(rafo·o a com1•imento dei T~s,i Ecolutici con 3.;() figure. L. 3,75 Prof 0111:l;Tt; ll.\llttACCI Nuovo Metodo di Oi• secno Ornamentale, 1u•r le Scuole Tecnkhe, Complementari e ~ormali dhiso in quattro fa. 1cil'oli di I:! tnolc ciaaruno. Fascicolo I. 1-'.srn•1zia mano hl,era; as 1ieme e contorni di {ogliami traui da.I ,·ero. Fascicolo Il. - A niamento allo 5ludio del chiaroscuro; fiori dal ,•ero a mezza 111accldae ad cfTcllO, Fascicolo lii, l'ruua dal ,•ero a mezza mac– chia n :111 effc11u Fascicolo IV. 0rnamt'nti di stile del ~c- colo XVI a mena macchia e ad effetto; studi esegm11 sopra frammenti mediti di eccellenti artisti. :\ticm:1.c LLt•o Ot;S'r1u~ e Ac1111.1,1: P1::1.1,1zzAn1. La Storia d' Italia Per i;.:-li :t.11111111 delle Scuole Tecniche: Voi I, ad uso della 1•(·lasse: .",ltJ)'111 rom<u,a t mt1l1ot1:alt (dal aec. X :1;. ("r all'anno ti,00 d CriUo) I.. 1,50 \'ol Il. ad 1110 della 2~ classe: ~iuria citi Mt.d•o /•.'ro (dal!' t;O0 al 119:!I I. 1,50 \'ol lii, ~d uso dell:1 :1• dasse: Storia Mo dtr,w (dal IVI:! 31 l!Jfli) L 1,50 Per gli alunni del Ginnasio Inferiore: \'ol. I, ad uso dt'lla I• 1 lusc; .,torio Uo11rnna (dal sec. X a. t·r. all'.inno 1ilì d l'r.) L. 1,50 ,· ol J I, ad u10 della 2 1 classe: Stoiia liti Mtd,o A'oo dal li(; al li-18 L. 1,50 Voi. llf, ad uso della !.' duse: ~torla Jfo. dtrne& (dal 174d al J!k.171 L. 1,50 Do>U:s1c<1 Cl)tATO, Prof. di l.ingua Italiana. nella Scuolt.1 Tecnica Aldo Manmdo » di Roma. Grammatica Italiana (ricca di esempi e di cser• cizi) ad uso delle Scuole Medie inferiori .. Lihro Riudicato fa,·ore,·olmente da md11 Inse– gnanti cd adottato a Homa, Firem~e, ccc. 1,. 2,- Cann's Manual ot Encllsh Literature adapted to tht' use of 'l'cdmit•a\ Collcges, Unh•ersities and l'llilologiral lustitu1ious in ltaly. Sixtl1,1<:dition l<~ntirnlyllc•writ.lcn hy lluG11 SE0111:: Sptt:imt,ts of 1-.:119lish J.llert1illre from thc r'ourtcc111h Ce11tury lo thc Deatli flf Qncen \'icto1 ia I,. 3,50 JJ,1tory of ~•119/iiJh 1.ittrnlilrt from tl1c .1-:ar. liest 't'imes to tlic Hcath of ijucen \'1Uor1:1. I.. 3,50 o,o,·,\:,,:St no:-. \("(.;I e t:l't,E:-.tO Om;n-r1. L6UUre Storiche e Geo&rafiche 11er le scuole seron– dane rnf~riori. I,. 3,- Lirica Italiana Antica. Xo,is-.im:1 srclta di Hime de; seroli l>erimoteno, Decimo,1u:uto e llecimo– ((Uinto illusrrato ron scunnta riproduwmi di l'itiur~. "-cultur<'.Mmiaturu, lnfisioni e Melodie dl'I tempo e con uote dichi.1rali\C di .1-;nw...,,A Lt;n. - 2.• Ecl1:,,.economica su rarta di lns,;o. lln Voi. in-Il.i.odi p[lgg XXX.11-:.;GS I,. 5,50 D, q11eilo vol,mu: esisto,w a11cort1 pochi.11si111t cnp•t scl(Jlte dtlln 11rùn11 ttl1r1011t fl1 (u,10,s11 rarta o tllfHtu, a L. 20 CtaSC/11111 Lirica Italiana nel Cinquecento e nel s.eic~nto fino alt' Arcadia. No\ issima scelta d,_ Hrnu•, illuslrntc con p1f1di 100 riprodui.ioni di l'itture, Scult111·e,Minin.lure, lnd5ioni e ì\lelollic del tcm– JIO e con note dichi:arat1,•c di 1•:l'm;:-.rA l.1-:n. (Ed/1. Leo S. j/1chkl). Un \'ol. in 1G 0 su rnrta ra 111:1110 'Etliz di lusso) di pa~g. Xl.lll•l:11) L. 16,- Dai nostri Poeti viventi. ~celta di poesie italiane a curn d1 J•:i.;c;t:stA L.1;, 1. - s.• t-:di,io11e. Eleg,rntisa. H,I con legatura nrti1tica !... 4,50 01 proulma pubb/lCJthne: Fiore d1 Poesie Italiane Antiche e Moderne, ,u.:clle J•t•r I r11!'3.t:tid' ll:11ia,illustrate l'O!l 1!>2 ri1irorlu.dolli_d'Upcrn d'.\rtc, d1 ,·edut.e c:a.ratte– ri1il1tht• o dt mt'luJ1e 1•0J10landel nostro pacso e annotate da. 1•:llit,:-o;IA I.J:VI Elegante ,·olume di 3;-,0 11•8!· ~n carl.l arne– ricaba. Bibloteca Gino Bianco Chiarini, il Torraca, il Fiorini j ma o se ne sono andati o sono stati messi in disparte, spesso per un \'ero ~uilibrio di lavoro di funzioni e di autorit~, che creava la presen– za loro in un ufficio in cui nessun altro a\'e• Ya pratica di scuole, di inse~namenti, di in– segnan1i, di programmi, di metodi didattici. In p,1sc;..1to l'ufficio che ora occupa Corra– do Ricci ru tenuto da persona cli cui pochis– simi consenlivano ad ammettere una ,·era ca· noscen1a di arte e di archeologia. Alla istruzione superiore e alle biblioteche presedette un tempo un modesto scrittore ab– bastama 11010 come autore di commedie non troppo fodunalt 1 e organizzatore :rnche 1 se non erro, di comra~nie dramm:uiche; ma la profondit?I. delle ~ue conoc:cenze '>ugli studi uni'"ersitari e sulle biblioteche non credo fo!.SC attestata da alcun documento, nè quando egli en1rò al ~linii-lero nè quando ne mcl. Ora abbiamo alla ~liner\'a, oltre il Ricci, tre altri direttori generali : uno per I' istru– zione pri maria 1 uno per la secondaria, uno per la superiore. Del primo dicono orn, quelli che sono in condizioni di saperlo, che porti nel suo ufficio 1clo intelligente e una certa audacia inno,•atrice; ma anch'egli è salito a quell'ufficio, dopo esser stato per qualche tempo nel gabinetto dell' on. Or– lando, (il quale lo a\feva trnlto dal Ministero della Guerra) senza offrire nessun documento sicuro di idoneità, senza aver dato nessuna prova di conoscere la natura il funziona· mt!nto i bisogni delle scuole che era chia– mato a dirigere e vigilare. li secondo è un ragioniere, e cioè un licentiato dall 1 istituto tecnico. Cerio fa onore alla sua persc\ferante attività che egli sia riuscito a ~alire in cosi alto loco : ma a noi che \'h•iamo nella scuola sarà almeno lecito di dubi1are che questa eccellentissima persona, per quanto iniziata nei misteri della partita doppia e della logismografia, possa in realtà dirigere e regolare la \fila anche della scuola classica e conoscerne i bisogni e provvedervi in modo con\'eniente. I a sua nomina fu attribuita alla cono· scenza che egli a\frebbe della legislazione scolastica, per quanto pochi mesi innanzi avesse affermato, come testimone dinanzi ali' Alta Corte, che molte nomine di inse– gnanti che il Nasi avea fatte senza tener conto delle graduatorie dei concorsi, non potevano tutta\'ia ritenersi illcgali, perchè la legge Casati, Ira quale, regolava le nomine degli insegnanti prima della legge 8 aprile , qo6 sullo stato giuiidico 1 non prescrive\fa alcun obbligo di concorsi: affermazione che da alcuni censori non privi rli buone ra– gioni ru giudicato e dimostrato pro\'enire da profonda ignoranza del la legge. Ma poniam pure che tale conclusione sia errata, e saliamo - senza più intrattenersi sulle persone - dal caso particolare alla considerazione del criterio generale. La vita della scuola non è soltanto estrin· seca e formale, che possa cioè plasmarsi per , irtù di leggi e di regolamenti. I.a scuola ha una \fÌta intima, ha un' anima che nessun regol:imento o circolare di ministro riesce a creare e a trasformare. E questa , ila è nello telo ncll' entusiasmo nell' attitu– dine di coloro che insegnano, è nella coor– dinazione dei \'ari insegnamenti che valga a d1r pienezz.a di ~,·iluppo alla mente di chi \'a ad imparare, è nel fine ideale che la Socielà e lo Stato sappiano assegnare o pro– porre a tutte le forme di ,·ila e di attività cui la scuola de\!e preparare. Questa scuola perlanto non si governa con la fredda e bu– rocralica conoscenza di articoli di legge: bisogna saper intenderne l'intima struttura, conoscerne e apprezzarne la funzione e i bi– sogni, sentire il fine ideale cui essa de,•e muovere e indirizzare. A chi non sappia e non St:nta tutto que– sto la scuola può parere perimle ai: cadnvcr, senza sangue che scorre, senz:t cuore che pulsa, senz.a nen·i che vibrano. E la maggior parte dei fonzionari per 11:1ppunto non sa e non sente nulla di 1ulto ciò. Per essi ci sono le 13 e le 19 ore se11imanali, ci sono le cbssi ordinarie e le aggiunte, c'è il primo e il terzo ordine di ruoli, c'è la tabella B e la tnbella li allegata alla legge dei tanti 99 del tal mese del tal anno. E niente p1u. Ebbene, potremo anche contentarci di sif– falti reggitori, se e$i non a,·essero a rego· lare altro che la vita esteriore della scuob 1 e la sua vita interiore fosse affiJato. al go– \'erno di altri e ros~e lasciala libera di svol– gersi conforme al pensiero di chi vi inse gna. ~la a questa autonomia non è a pen· sare per ora 1 perchè essa suppo1 rebbe un modo lllllo dh·erso dal presente di conce• pire le relazioni fra lo Stato e le allh•ità cui preparano i vari ordini di studi ; e d'altra parte un go,·erno della vita interiore non c'è altri che P eserciti. SI, sono elette quando a quando commissioni che stuJiano e pro– pongono riforme-, ispettori che \fisi1ano scuole e mandano relazioni : ma chi li elegge? È il Ministro, è, per lui, I' amministrazione. Sono in~mma gli incompetenti. E le pro· poste fotte dalle commissioni, e le osserva· zioni presentate dagli ispettori sono poi esaminate, spesso scartale e corrette, ben di rado accettate tali e quali : insomma sono ri\fedute e giudicate, da chi? dal Ministro e, per lui, dalb amministrazione, ciot: dagli incompetenti. Senza contar poi che la scuola ha bisogno, per prosperare, di vi\'ere una \fila tranquilla e continua, non a frammenti, a sbalzi, fatta tutta di \'iolente alle sue fun– zioni, che si pretenda di mutare oggi im– prov\fisamente, di sopprimere domani, di s\folgere posdomani fino a111ipertrofia degli organi che le compiono. E invece è proprio cosi : oggi una legge, una riforma, e fra poche settimane un regolamento che va con– tro la legge e un' altra riforma che distrugge la prima; e fra qualche mese un ritorno al– i' antico e un viaggio verso lidi nuovi. Un ministro che crea, e poi un altro che di– strugge, e poi un allw che torna a costruire: , oggi si accresce il programma di matema– tica o di greco o di sciente naturali, e più tardi si diminuisce, e poi si accresce di nuovo. Ed ora supponiamo pure che la riforma della Scuola media sia determinata per legge: si de,•e attuarla. Dai classicisti ardenti ma ragionevoli ai modernisti prudenti nelle loro audacie, tutti o quasi son cominti che lari• forma dovrà compiersi attraverso esperimenti. Chi dovrà stabilire donde si debba comin• ciare 1 e in qual modo sperimentare, quali singoli istituti debbrano esser soggetti ali' e– sperimento e in quali condizioni e con quali accorgimenti? Chi \'errà seguendone e giu– dicandone i risultati? Chi dirà perchè i ri– sultati sian di\'ersi qua e là 1 e noterà le cause di perturbamento e indicherà il modo di ri– muoverle, e potrà poi da questo esame con– tinuo trar conclusioni e proposte? Saran commissioni elette dal solito Mini– stro, e cioè dai soliti incompetenti, i quali si arrogheranno poi la facoh:\ di giudica.re ciò che gli altri han deLto o di respingere o mutare le loro proposte. Saranno ispettori eletti anche essi rallo stesso modo e soggelli , alla stessa revisione: uno dei quali dirà biao– co e l'altro nero e il terzo rosso o turchino secondo le sue particolari inclinazioni senza che 11essuno possa cercar di conciliare i loro opposti pensieri o abbia , irtll di \'edere quale meglio risponda a verità. E 11esperimento non a\fr:I servito a nulla. Per q1Jes10 dunque è necessario che si pensi una buona \'Olla - almeno fino a che un dh·erso concetto dei rapporti fra la scuola e lo Staio non renda :11tuabile il desiderio di molti (non mio però) di un perfetto liberi– smo scolastico - a creare un governo della scuola che oggi assolutamente non c' è. Ora è tornalo innan1.i al Parlnmento un disegno di legge per l'ispettor:1to delle scuole n1edie. Ma che meschina volgarit:\ di concetto ! che miope \'isione del!' opere che dovrebbe com· piersi d,1II' istituzione nuova! Al centro dieci persone che stanno al ~tinis1ero alcuni - s.1h•o casi impre\ 1 isti - ,·ita nattual durante, altri per qualche anno; alla periferia qualche centinaio di professod uni\'ersitari e secondari, di pro\'– \'editori e di capi istituto clic ogni anno, a un cenno dell' .\mministrazione centrale, sono distratti per circa un mese dalle loro funzioni con danno gravissimo delle scuole in cui in– segnano, e son mandati in giro a fare una capatina in istituti di ,5 1 6 1 8, 1o citi:\ di-
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