Vita fraterna - anno IV - n. 9-12 - 15 mag.-30 giu. 1920

158 VffA FRAT];:RNA dì più ;salienlti,. l'odierna fase sociaile, sono sopratutto queste: l'egoi,9mo p1u ahiuso e ;imp,laca:bile; l'i.ncapacità di s,corgere l'i111sieme di elemeinh che dominan 1 0: tma si,tuazione, anzitcihè uno solo, il più immooia:to; la ro,ttura d'o1 gni freno, morale ed economico, opposto a-i godimenti, pe,i quali occorre tempo e danaro, e quindi la ,caccia sempre più vi.olenta a-Jotem'plo, Jiibero e al danairo sovrabbond'anlte; il frantumarsi deH'autorità e <leHa compagine statale e sòcia•J.e<l'i fronte al,l'emei-gere del, fra:zionato prepotere dli-.singoli n1J.- merosi nudei slegati <l'i! i,ndivi:dui. » (1). E' <lurnque-po-ssi 1 bil,e? And,iamo forse verso la 111uovabarbarie? Non -✓ i è nelSJsunaforza cihe arreslti neHa sua cri,si l'occidlente. N•o•ichiudiamo un periodo sto,ri,co mil-Jc-nari·o, come 'la data conve111zionwl,deel• 476 d. C. chliude i,! mon1,d'oantico. La data de!Ja nostra rov:na la: trcivera,nno .gli storie~ ·posteriori. Noi constatiamo i•l fatto. · Se esaminiamo specialrrnerrte la nostra situazione init:eHettuale, ved1anm che .essa è lPi 1 nidi,ce delJ,o fa.celo economico e socia:1e. La letteratura a ge,tto continuo vien meno a•i principii, che dii,cod'arte, · ma <l'el più dem.enta.re :buon seniSO, per non parlar della mora•le, altrimeniti c·'è da, passar per piagnoni. La pittura e ]a, scoltura sono la ribelli-orue alle norme ,d'el disegno e deHa pr-ospettiva, che pur c•i di,eJdero tanti in1discuS1S,ci apo1av·ori. La poe1 sia ..... non è .più poesia. Qualc11J10, a,tit:raversJ questo pa,n<l~monio, v.orrebbe vedere le linee che determinano la ricostnuzione ,d'i una nuova arte: ne d'ubito. Il periodo co,sì ,d,etltòd,i1•decadenza del.le arh alla fine del XVI secolo che co,sa ci died'e? Ci diede il, barocco, che è pure un ~eri odio riispettab:le d'ella storia dell'Arte: m·a ora:? Ora si demolisce petr i!l gusto di demolire. La grammatica? uno stn.1,rnento di domina;zio,ne ,borghese. Abohte la grarn:maitica. E infatti Le correnti di pensiero che ·scuort:'0:11e0 inelbri·ano· le maisse, sono Piivoiluzionarie anohe nel:la forma. Tutto è .sottoso,p·ra: tutto p,r,eannun12ia l'avvento· di una 1mova b~nb'.1-rie. , C'è chi dlu!bittae C!hi, for•se, sorride. Ma guardiamoci d',attorno. Leggi econqrni·che IS'Ol\;vertii-tseq, uilibrio di ricchezze clhe si ac-- centlrano in poche man,i co,n la scomparsa delile me:dje e ·piccole fortune, la claisse colta e non possidente ma;J, vista in alto dai grandi, ,che -temono la sua su1_)eriorirt:àmorale, odi_aita in bais90,perah'e non: s'u:hriaca: e non ha I-e mani callose: i:! l1t1sso,la ·smani1a di (1) RENSI sul Popofo d'Italia del 13 giugno 1920. BibliotecaGino Bianco

RkJQdWJsaXNoZXIy MTExMDY2NQ==