178 VITA FRATERNA pane che 10 p.roeuro, con il mio stipen:dio ! Ogni centesimo speso a. mi0 vantaggio è un i;improvero della mia coscienza. Per questo, J>er questo solo, io ·chiedo al Gruppo d'azione un aiuto per la mia scuola, 1 perchè io non. -po.sso disporre neppure ,di un centesimo"! Mi aiutino, dunque. e vedano di ,potermi fare istituire una piccob bib-<i:otechi,na, un piccolo museo (1). Mi dica:· posso scegliere io i libri' per fa sc•uola, che sono 'nella « Guida bibLiografica »? Appen.i, avrò riscosso lo sti,pendio del mese di marzo, invierò un vaglia di IO lire. E' tutto quello ,di cui posso disporre. Leii mi manderà quello che crede per la mia scuola. Se non fossi troppo ardita, azzarderei una ,domanda: Potrei avere due soli quadri murali? Uno rappresentante i mezzi di locomozi€>ne., e l'altro le fi,gure metriche? Chissà quali meraviglie i miei piccolini, e chissà come s'interesserebb.ero alle ),ezioni !! D. (Reggio Calabria} Nello scorso anno e'bbi un'aula per fare scuo.la (qui· non v'i edificio scofast;co) col ,pavimento tutto fosse, e i mattoni (di creta) erano pochi. Non si ,poteva camminare d·istratti, -perchè si cadeva o si prendevano ,delle storte ai. predi. La mia II maschile riempì le fo>sse di creta, facendo una -pasta omogenea, con acqua, e poi, con un'asta di penna ed una sbarra lunga, di cui ci servivamo •per chiwdere la finestra, tracciò delle righe orizzontali e verticali sul piano dd pavimento, foi:mando così corne dei mattoni. (Ancora iJ pa•vimento dura). Quella stessa classe aggiustò tutti i han.chi rotti (più di due mesi avevo insistito per un oiperaio, ·presso il Sindàco !) ; schiodò una porta inchiodata da anni e -mediante dei ga·nci di ferro e dei chiodi, la restituì a.I suo· ufficio di mezzo di comunicazione; imbiancò la scuola (.due pa·reti sudice) medj.ante -gesso ridotto in 4101vere, sciolto, o meglio mescolato ad acqua. Io dipinsi per la scuola quakhe cosetta; animal'i o paesaggi, e foro copersero le pareti nei punti •più indecenti. Con due pezzi di tavola inservibili e· due chiodi improvvisarono una m-ensolettà ·su cui. fu posto un vaso (una pentol:na di creta, rotta al fondo, ricoperta da ·due fogli di carta velina legata con un laccio tricolore) in cui avevamo ·posto una pia·ntina di viole. (1) Quindici igior-ni dopo la stessa maestra scriveva: « So,no arrivati i JibreHi e grande è la gioia dei miei ,p,icooli. Vor• rebbero Jeg-gerli tutti insieme: · commuovono, tanto sono' commossi essi stessi. - E ,grazie debbo dir loro anche ver avermi abbonata al.Ja Bib1i.oteca dei Maestri. A questa notizia pmvai un poco quello che provan-0 i miei bambini. Ebbi gli occhi umidi di ,pianto e sentii marteHarmi il cuore, perchè ho- sempre una gran paura di dover dimenticare in mezzo a questi mont,i anche il poco che so. • 1 Biblioteca Gino Bianco
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