Vita fraterna - anno IV - n. 7-8 - 15-30 aprile 1920

VJll'A FitATEltNA continentali, col cercar di assestarle con un colpo al cerch:o e l'altro alla botte, e quindi anche col frenare i propri amici, facilmente crea l'impre sione che tradi ca, e ciò senza rendersene menomamente conto. L'avyento alla dem'ocrazia ha anzi inten :i:ficato •questa propen ione. Una dina tia ed una ari tocrazia militare non possono sostenere il proprio prestigio che mediante nuove imprese d'espansione; una democrazia, pel _olo fatto che u a lo tata a mio-Jiorare le c.ondizioni interne di vita, risente 1a politica estera come una intrusione. on a caso ,coloro - i .naidi.e-alei i labour.isti - che ,p'iù strillano per la Lega delle azioni, che più t:I:illarono a favore della· Armenia, della Polonia del Belgio, della Finlandia, dell E tonia, ecc.. sono tra i più impazienti di mobilitare e di armare, ra j più cocciuti a credere che per favo!ir la libertà del mondo basta 1a ciair fare, e· starsene a ca a, merita: dosi ozei le filippiche . che Mazzinl ed Elisabetta Browning già d"re ero al neutrali-mo òella scuola di Manchester.· Ciò posto, il Percy si chiede: è possibile voler sul serio la Lega delle azioni e non con iderar la politica internazionale come la prima respons~bilità del Pae e . E' po sibile volere a un tempo il controllo internazionale degli intere i economici e non volere una burocrazia internazionale? E' P?S ibile voler la Le~a e continuare a vedere nella politica e~tera uno fra i tanti oggetti di conte a fra due o più partiti domestici o-areg!rianti pel potere_ E" pos ibi,e parlare di respon abilità ver o il mondo e continuare a far parte - a e stessi . Il Percy vede nell incoscienza di questa alternàtiva, e tielle incoerenze ed, o cillazioni che ne nascono, e che all'e tero paiono ipocrisia e perfidia, una delle mao-giori cause di difetto nella Conferenza di Parigi e nella Pace, una causa radicata nella te sa imperfezione delle i tituzioni rappresentative e nelle gar-e dei parti!'.!, e da -e e alimentate. Mà questa causa non è ancora la più profonda. La più profonda è nella coesistenza nello spirito. dei popoli e dei loro rapj)re entanti a iPario-i, inclusi i delegati ino-lesi, di due opposte tendenze e filo ofie politiche,· nate da oppo ti viluppi torici. La filosofia po itica che domina sul Continente europeo e -che ha d minato Wilson e, almeno alla uperficie, gli uomini di tata inglesi, è quella che il Percy chiama « la .filosofia della emancipazione» - è la filosofia nats1- dal fallimento a tradursi in realtà del sogno di Dante di un'unica Respublica. Chri.stia,ia, avente una coscienza e un fine comune rappresentati dalla Chiesa, anima aBibliotecaGino Bianco

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