Vita fraterna - anno IV - n. 7-8 - 15-30 aprile 1920

122 VITA FRATERNA ottimo complemento correttivo del volume del Keynes. I due vanno d'accordo· neli'augurare una non lontana revisione della pace, nel ritenere inevitabile e oenefica la Lega delle Nazioni, e nel • ritenei.e che a Versailles e Saint Gerrnain troppo siasi ceduto al nazionalismo francese e continentale in genere, e a preoccupazioni di sicurezza più che di inter,esse comt1ne a una vera pace. Ma la diagnosi del Percy è assai più serena ed obbiettiva, specie nel mettere in luce le grandi forze storiche cli cui gli uomini di Stato a Parigi furono gli strumenti più che essi stessi non ·sapessero-. Onc\'è che preferiamo analizzare il suo volume, tanto più che quello del Keynes è già stato in Italia ampiamente recensito, e, in massima, non fa che confermare autorevolmente molte crihche, che del resto erano già sul labbro di -ogni •pers"Ona ct1i la vittoria non abbia ·dato al cervello. * * * 11 Percy inizia il suo vo urne col chiedersi se gli Stati Uniti e l'Inghi•lterra capilscono J.a oon.seguenza del,l'avere porita,to l'Europa continentale, pur reluttante e dubitosa, ad accettare l'idea della Lega delle Nazioni, e la funzione e le 1·esponsabilità che con ciò Stati Uniti e Inghilterra si sono. assunte. Il Percy osserva che tutta la storia degli Stati Uniti ba teso a renderli at;che più insulari che l'Inghilterra e ri'fuggenti da responsabilità nel resto del mondo, e che non v'è fondamento alcuno per l'idea, diffusa in InghiJ.terra, specie tra i radicali e i 1abouristi, ·che l'avvenrto a!l potere della borghiesia nel 1832 segnlt, una rottura tra la politica estera dei secoli precedenti fatta dalla . gentry, e -quella della democra,zia. Noi vediamo sotto i nostri occhi rip·etersi quel che è avvenuto ripetutamente nei secoli scorsi: l'Inghilterra interviene in Europa a rimuovere una minaccia per poi ·ritirarsi frettolosamente nel suo guscio, disarmando prima del tempo, e a:bclicamdo a responsabilità assu111tesi intervenendo. I1 Per~y mostra facilmente quanto sia infondata la leggenda che l'Inghilterra abbia disseminato dissidi su) Continente per approfittarne, a spese di tutti, pur essendo- vero che· tali dissidi giovarono alla sua causa: Filippo II, Luigi XIV, Napoleone e Bismarck non furono made in Engla1iid; ma è vero che l'Inghilterra, rimossa la minaccia, ora come nel passato, in om~ggio a preoccupazioni interne e d'oltremare, nella sua politica europea cede più a questa che alla considerazione delle varie questioni nel loro merito; e precisamente perchè si sente indifferente a tante questioni BibliotecaGino Bianco

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