Vita fraterna - anno IV - n. 7-8 - 15-30 aprile 1920

VITA FRATERNA E' anche più bello il pronunziare in una cattedra o in un tavolino: - i faccia un .codice di lega-i e· di regolamenti relative a tutte queste cose. - Ma non si pensa a metter fuori cotali proposi:zioni che s~ fa il conto, come dice il pr!)verbio, senza l'oste; intendo dire senza considerare che il tutt-0 riuscirà pienamente vuoto di effetto, perocchè non vi è autorità o forza che basti a far che gli uomini facessero delle cose che sono o si reputano contrarie alle loro inclinazioni e ai loro interessi, principalmente ove per• esse si richiede necessariamente, come nella circostanza di piantare e governare alberi, non poca diligenza e indm,tria. Il legislatore, il magistrato puà in qualche maniera ottenere che gli uomillli non operino; ma pressochè mai che gli stessi operino bene queste o quelL altre cose, per la ragione che in questo se- _co:ndo caso oltre la volontà vi si ricerca lo spirito d'industria, che non ·può mai arritdare di giunto dia.Jrenie,rgico enso dell' utilità, e dal vantaggio. Si comanderà per esempio al proprietario di una montagna che la coltivasse a querce o a castagni; questi non potendo altrimenti fare e non volendo, getterà neghittosamente per evadere la legge e seminerà alquante a-hiande. poche castagne, le quali non arriveranno giammai a formare un bosco, perchè le pianticine non si coltivano a regola d'arte, non si difendono dal vorace morso dei be tiami e delle -devastazioni <lei colon!i. · ,proibirà ad un altro di tagliare del suo bosco mentre ancora sono giovani. e finchè maturi non siano o non mostrano chiari segni di decadenza e di deperimento. E que ti, che comunque e si siano vuol metterli a profitto, farà in modo d'averne i certificati e le relazioni richieste alla legge, e bisognando li farà maltrattare o seccare al piede, perchè gli sia permesso di reciderli. Difatti è cosa riflessibile a questo proposito che i regolamenti dei boschi e le leggi ad essi relatwe furono in gran voea e predicamentil in ogni pae e d'Europa nei passati tempi, ma oggidì è andato tutto in disuso e si è <lei tutto obliato, perchè cotali politiche ordina·- zioni non si potevano giammai osservare, e anzicchè <li giovamento, si esperimentavano Ì10cevoli per l'oggetto dei boschi. E veramente non entra in intelletto umano come uno si possa indurre a far boschi ed a coltivarli con amore e industria quando sa di non poterne poi fare libero uso, e che per essi si deve so - toporre a mille inquietudini e vessazioni, e sopratutto al pericolo di rovinosi process~ e di onerosissime fiscali perquisizioni.> (1) (r) Memorie inedite cit. Cap. • Sopra gli alberi e gli arbusti •· ·Biblioteca Gino Bianco

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