Vita fraterna - anno IV - n. 7-8 - 15-30 aprile 1920

VITA FRATERNA nelle -ossa, nel sanigue. E sono stanco, tanco, stanco. , utto i--- -venta vaporoso e confuso, tranne questa <:0scienza .acuta d'una desolazione sconfinaita. E' dessa a riconcfuirmi - mentre ci trasciniamo ·nella notte che non vuol finire - -a,d un meriggi.o romano nelle solitudini ,del .Pal~tino. Sole e immensità di cielo: silenzio d'un mondo e fiori. All'ombra dei lec<:i neri, la ,statua dell'AZ111a Mater, viva immagine, composta e sicura, de~1a nostra razza eco1are. Oh ! poter stanotte per un attimo a-ver ancora la visione d' U!Ycll grande realtà patria, digruitosa e severa, a cui offrire · felice a:bbandono la nostra triste giovinezza. Ed invece l'anima, ferita da tante espressioni volgari e scqrr solate, non sa che ripetere il gridio del maestro: e E" l'Italia, la grande, la bella, la pura Italia ,dell' anima mia?>. +++ Alle tre il treno entr:È, finalmente, in stazione. Cerchiamo ,il vagone meno malandato : a questo manca un vetro; -a ,quest'altro due; questo ha la stoffa dei divani tagl!iata; quest' .altro è senza luce. Ma, Dio mio! quali barbari -son passati di qua? - Eh - mi sospira dietro 1' amico - trem'il' anni i vo-- • gJiono! Il commerciante, che i è rifugiato con noi nello stesso scompartimento ,dà la stura a tutto il malumore accumulato in tante ore di sonno perduto: - Ah! ce l'assicuro io, che son-o popolazioni queste! Far-essimQ meglio a SQPPrimerli tutti. Il sigaro toscano -ai ammorba '.aria, anche qui: dei oss1 sputi p-iovono sul pavimento. on rispondo, per non dare esca a stupide vdlgarità; 'Jlla egli prosegue stizzito~ · - A I' è unra riforma sociale anche questa. Come nei campi vecchi si bmcia 1a stoppi.a, così (un aesto tagliente) vi-a la testa .a tutni. A I' -è un'al riforma .sociale, che ci starebbe bene. Altra ,boccata rumorosa, altro sputo più rumoroso. Dio! cm . ci liibererà? - La roba migJiore, io almeno avrei fatto così, arebbe stato di consegnar;celi tutti aii Tede chi. Ma, -cribbio! la nazione a 1' è in crisi, bisognerebbe produrre il ipiù possibile, e loro 'Don producono che per sè. Si -consegnino· .ari· Tedeschi! Lo so, sono mezzi trrvi!ali, ce lo dico io per primo: ma tanto sono gente che non Biblioteca Gino Bianco

RkJQdWJsaXNoZXIy MTExMDY2NQ==