Vita fraterna - anno IV - n. 5-6 - 15-30 marzo 1920

VITA PJtATERNA g3 georgofili, degli agricoltori sul e: difettosissimo. sistema della gr.a11 icoltur.a siciliana >; egli osservava: e: Prer ottenere ,dalla terra cc,sta·nti ubertosi prodot,ti è necessario di non i-sfruttarla soverchiamente, alternando a t.ale effetto i prodotti cbe non sfruttano la terra con quelli che per natura 1-ai,sfruttano. Possibile che i icili-arui possa.no fare feraci raccolti frumentari, seminando nel1' iste sa terra il grano q,,Olflitre, -0gne due anni, e qualche -volta due volte di eguito in un peri-Odo di tre anni? o: è impossibile, e tutti i principii della fi ica e della vegetazione, il f.aitto e l' e perienz.a condannano que ta JH"atica c'bme ommaimente n_ociva e pregiudizievole. In Inghilterra, nelle Fiandre, 111ellaNormandia ,e nel Lodigiano il grano non i semina nel- !' iste so terreno -che ogni quattro o cinque anni; e que ti sono i paesi dove- sono 'Più ,costanti ed ubertosi i raccolti frumen ari, più florida l'a-g:ricoltura, 'Più ricchi .gli agricoltori E uno scandalo la frequente pra,tica d~ Sicilia di seminare il gr.ano sopra -il .gr.an, m,airzuolo, -dopo di aver fatto :riposare la. terra per un olo anno. E sciocchissimi sono ,quei -coltrvatori che a pettano con que- -sto •sistema dalla terra ubertosi raccolti. Simile a questo disordine· nella nostra agricoltura -è quello di non varia:re spes o nelle terre le specie delle raccolte. Il gran turco, i migli, i panichi, le saggine, le veccie, il gran saraceno, ecc., sono affatto ig.noti in :;icilia; per ino i polli <Jna non si nutriscono ,ed ingr.as;;ano che con grano. Non · coltiva altro che gnaino, e così si annoia la terra colla frequente -rjpetìzione <lel1' istessa pianta, ed es a non cfà che miserabili -prodotti. La coltura di diverse specie dti grani sarebbe utilissima pér dare ripo o alla terra, p~ diminuire il superfluo <Ilei· grano, · e per prevenire in certi anni scarsi di grano la care tia. iColtiv.ando l' agricoltore -più specie dr a-rani, egli va me.no soggetto a perdete ed a rovinarsi, poichè se gli fallisce un prodotto, trova da rivalersi della -pendita con gli altri J)rodotti. In Sicilia si perde qua i tutto, quando si perdie il raccolto del gra11!0; in lnghilterm i perde utto, quando si -perde il raccolto del grano, dell'orzo, <lell'avena dei -prati artifici.ali, della canapa, del lino, delle. ca cine ecc. e que to ca Q è molto -più nairo e -più difficile del primo. Ma t terreni della Sicilia, rispondesi, ono natuI'almente ricchi e feraci, e non hanno bisogno di tante precauzioni ,e diligenze. Ma percnè, 1 èpÌ!co io, rendono e si sì stentati raccolti? L"iste o pretesto si adduce dai nostri coltivatori per la loro nea-ligenza nel GOncimare convenientemente i terreni. E que ta opinione è u: Biblioteca Gino Bianco

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