Vita fraterna - anno IV - n. 3-4 - 15-29 febbraio 1920

VH'A FMTIEUA V laboratori per i convalescenti.. .. In molti ospedali, esse ono state una vera provvidenza. Bi ogna poi ricordare che l'intervento delle infermiere volontarie non era stato nè richiesto nè ufficialmente previ to negli r1spedali di guerra ( alvo che •in quell,i di 1Croc-:: Ras.a) La < Sanità Militare» era beatamente convinta di poterne fare perfettamente a meno. Lo ha tollerato con un'aria di condiscendenza .un po' cetti:ca e ironica. A parte le frasi retoriche e incen anti dei drscorsi ufficiàh, la, maggioranza degli ufficiali d~rettori d'o pedali e caporeparti avevano tutta l'aria di dire: « a ì, la ciamole un po' provare e prender i anche que to gusto, queste signore che non sanno come passare il tempo. Già - i stancheranno ..... > - quaindo 11011 1e subi-vano addirittura con apenta ·o tilit:'t · preconcetta. Pochi sono stati <J_uelliche subito le hanno accolte e inquadrate con buona volontà di guidarle e utiLizzarle. Perchè - permetbeteci di dirlo - erano pochi ancora in 1talia i medici che avevano chiaro e vivo il concetto della r>iforma della ~ i tenza ospitaliera e della sua necessità. E co ì le -difficoltà del compito delle infermiere volontarie - fuori degli ospedali di Croce Ro - sa in cui erano ruota prevista e preordinata dell ingranaggio - sono s.tate art1mentate e complicate. Il compito, e lo ono dovuto in parte trovare e definir•e da è. L'autorità ugli in ervienti, i piantoni, i militi, non essendo .stata loro iconfen·ta dai uperiori, han dovuto attribuirsela e guadagnarsela via via - e non è sta,ta sempre colpa loro quando non vi .son ·uscite. La con iderazione e la fiducia dei migliori, medici, <J_uando l'hanno ottenuta, è stata in ,genere una vera conqui ta. E bi ogna niconos'cere con gioia che di talil conquiste morali ce ne sono sta.te non poche. Ora in que to, appunto, sta il terzo merito dell'infermierato volontario rispetto alla ri,forma dell'a si tenza: nell'aver fornito un primo esperimento (pr~mo nella ua estensione) di as istenza ospita1iera da parte di un personàle di ceto nnemente educato e colto; nell'aver ri,ncontrato - e· vinto in parte - le difficoltà di ambiente, di pregiudizio; nell'aver ,guadagnato al tipo dell'infermiera « signortiha » la _tima e la fiducia dei medici, nell'aver prepa,rato più larga e agevole la vfa all'Infermiera Profes ionale. II. B.iconosciuti così i meriti principali dell'infermierato volontario, guardiamone con occhi'o sincero e sereno le insuf ficenze. « Insufficenze » pare forse una parola troppo indulgente? Vi sono tate ·nfatbi pecche vere e proprie nell'opera delle infermiere volontari'e; ci sono state leggerezze e immoralità Biblioteca.GinoBianco

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