Vita fraterna - anno IV - n. 3-4 - 15-29 febbraio 1920

1V1TA FRATEllNA SI « La legge toglierebbe ogni stimolo, ogni anima, ogni vita, .ogni industria, i coltivatori sarebbero tanti Iloti di parta, itanti servi de':.Ja gleba dell'antica Italia, tante macchine, tan, · automi, _pessimi agricoltori. > (Conlimta). Beniamino Palunibo. In 11_1emoria del T en. Fulcieri Paulucci di Ca.Iboli martire eroe del combattimento e della resistenza. morto per l'Italia il 28 febbraio 1919. -parole S1w a giovani st1•de11ti,d.ella fine del 1918: ..... ricorderò per .Ja i)ace, agli studenti d'Italia, la lf)arolia di un loro ,compagno morto diciannovenne in guerra. Cesare Mombello nel suo testamento - una delie pagine più forti e serene che ci siano venute dai combattenti - dice .ai ,compa.g;ni <li studib: « Godete, cantate, gioite .sempre. Dite li -denti d'Italia che seguitino a farsi onore.> La parola di quel Morto sia. oggi 1a volont~ di ogni studente. e ognuno sentirà di .pdter rispondere: e P.resente >, a cquest'appel•lo che viene di là daqJa tomba; se ogmuno cer-cherà, ne'lla grande opera che oggi a tutti incombe, di continua .r.e a farsi -0nore >, e ognuno infine si sforzerà d'ÌJessere <legno del ma.,,oniiico tributo di san,gue che gli studenti di i~ri offrirono alla Patria, tu•ti potrJll!l1non.,on solo, ma doveranno, a fronte alta, .gioire e cantare. Poichè i Morti ,sono morti ipe,r la vita intesa nel suo senso più puro e iprofondo; e per noi, Latini non vi può essere fremito ed ardore -di vita senza gioia. Ne1 dolore e nel acrificio l'umanità sale, e sale cantando. Nell'a,scesa gli eroici <:a.duti ci sono vicini, e per essi e con es.si - isotto il nostro ,bel .Cielo dhe indarno la nube germanica, tentò di dscuirare - continueremo a combattere -chiun- -que « voglia uccidere •la 1uce >. Come ieri nélle uente battaglie, così domani nelle lotte piacifiche i gioviani saranno sempre all'avanguardia. E in quella gioia, che è f,ede e speranza, vinceranno. Studenti d'Italia, godete, cantate, gioite sempr-e e seguitate a. farvi onore r Aveva scritto, dall'Ospedale, nel maggio 1918, dopo aver ricordato il sacrificio di alc111iimorti in guerra: ..... Penso e non mi so ,caipacitare percliè debbano essere sempre gli stessi queLli che offrono e che soffrono; perchè debbono essere i migliori, i ,più puri, a pagare per gli altri. Ma qualche Biblioteca Gìno Bianco

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