Vita fraterna - anno IV - n. 1-2 - 15-30 gennaio 1920

, VITA FRATl!.llNA esse è trascurato tutto quel •complesso di armonie etniche e sociali, di se'lltimenti comuni a tutti gli individui, ·che si intersecano colle disarmonie economiche attraversò il moto della società, negli urti di idealità, di interessi, di civiltà. • · Marx ha fatto ·una, profezia falsa riguardo all'accentrarsi progTess.ivo della proprietà in poohe mani, ciò •che doveva rappresentare il presupposto di fatto per l'avVlerarsi del regime sociali·sta, poidllè a'! contrario •continua •e s,i estende pr,ecisamente la ,picc~ia prO/prietà e si aumenta: :J:a ricchezza genera.le. ,D'altronde 11 capi;ta)i·smo stesso è un fenomeno ev,a,nescernte: impadronirsi· del capitale non si,gn~fica nulla, Ì!l1quarutochè il ca- . pitale può vi.vere soltanto se è alimentato dal risparmio che cont:nuame:nte lo rin,vigorisca e lo feconçli: per' sè st,esso il capitale .si atrofizza .. Non è c'htaro perchè dal fatto di 111011 essere ancora la nostra .;;ocietà arrivata ad un grado superiore di armonia sociale e dal fatto di essere tutti convinti ·che occorra lavorare per giu,ngere a ·questo grado, rinnovando la coscienza degli individui, si de!)ba ritenere necessario l'avve111to del proletariaito al pot,er:e e l'irnstaurazione del comurnismo. Avverare oggi, il comunismo signi,fichere,b)be Sipezzare la vita econ,dmica, ,andare a ritro:so verso forme superate, creare UJ1colossale accen,tramento statale, realizza:ndo un grande ideale burocratico co,iibei risultati di cui cì sono arra gli eòperimenti ài statizzazione compiuti presso di no.i; il comunismo ·creerebbe t:na dittatura in un regime di '!1.Uov.aschiavitù fonte di n·uovè reazio111i,,pe,rch,è non .è possibile schematizzare un organismo fatto di uornini e s~p,riimere le div·ense mentalità, il senso di libertà, 'l'ini.ziati1va, la quare poi quando è contenuta da onestà di vedute si risolve ~n un vanitaggio di tutta la colleittiività. Ancora i,! comunismo internazionaJ.e si riV1ela una utopia astratta, compJ.etamente .aM'in1fuori delle esigenze ciel ,nostro sviluppo sociale, •sto,rico ed economico. Poteva 'essere giustmcabile iu Ma.rx, pei 1 fin1i ai •quali tendeva, la spinta del ·proletari.alto contro l'organi•zzazi,one sta.tale, sebbene al t,empo in cui .M·ar~ parlava -quest'opera potesse risolversi fr1 un arresto della formazione delle unità nazionali ( e Mazzini anche sopraitùtto per questo fu conltro Marx): oigigi questo fatto non può essere un giu::,tifi.caJbilecri-terio di condotta poli fica e ·deve esser considerato come superato.· I\I;,, x fa una distinzione (niecessaria alla sua tesi) delle cÌ.assi della società b911ghese che non cD'rrisponde alfa realtà: egli a.fferma che esiste da unia parte il proletariato, dall'altra la .hor- :ghes.ia. Ma non ti,e111ceonto di tntte le sfumatiure che cos•ti1:uiscono BibliotecaGino Bianco

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