Vita fraterna - anno IV - n. 1-2 - 15-30 gennaio 1920

VITA HATERNA g-.1ale per tutti, la fondazione di eserc1t1 industriali; la combinazione del la,·oro agricolo e industriale; l'educazione pubbli1:a e gratuita di tutti i fanciulli. Quan-do nel corso dell'evoluzione saranno parite le differenze di classe ed ogni produzione sarà accentrata in mano degli individui as oc;ati, il potere pubblico perderà il éarattere politico, dato che - afferma il Manifesto - il ,potere politico nel suo vero senso è la forza organiz- _zata di una classe per l'oppressione di un·altra. Il proletariato, diventato con una rivoluzione classe dominante, abolirà i vecchi rapporti di produzione boIJghese, toglierà gli antagonismi di classe, toglierà anzi di mezzo 1~ classi e quindi a:nche il proprio dominio di classe. Al posto 'Clelia vecchia società borghese di classi cozzanti fra Jcro, subentra un'assocj.azione nella quale il libero sviluppo di ciascuno è la condizione 1Pel libero sviluppo di tutti. Il Manifesto esamina quindi le varie teorie socialiste di allora, re- -spinge le teorie di -conciliazione e termina col famo o appello: Proletari di tutti i paesi, unitevi! · Il socialismo è dunque il frutto del contra to fra capitale e lavoro. orge quando l'individuo, trappato all'appoggio delle corporazioni dalla Rivoluzione France e e posto da solo di fronte aLla 'i~o;ge, ritrova l'unione operaia creata d~ìla cooperazione della grande in.dl.l6tria e quando verle con iderato il uo lavoro come merce, -quamdo si vede· in balia delle cri i create dal cap~ale e \·ede sfruttato dal capitale. . Il socialismo or-ganizza la massa proletaria attraver o i partiti socialisti, la mette in movimento per la realizzazione dei SU(?i fini, 'ha il grande merito di averla ri vegliata dallo stato <li schiavitù in cui giaceva e <li averne iniziato l'elevazione colla multiforme ·opera educativa e protettiva da lui volta. Ma non ha aputo raggiungere lo copo. Trasfuso ne1la co cienza socialista il concetto del materialismo torico cche tabilisce che la co cienza dipenda dal moto economico, si creò 'Ilella massa una a pettativa fatale della nuova ocietà: come la borghesia aveva creato nece sariamente il proletariato, ·que to -era destinato per fatale nece ~ità ad imediarsi al posto di que1la dopo U111acata trofe che doveva ineluttabilemtne opraggiungere a distruggere la borghesia. Ma la catastrofe- non Eopraggiunse. Disse Arturo Labriola che dove il :;ociali mo non è che partito politico e o non è che ·un e emer.~~ di ò·:-ata per la ocietà politica borghe e. La bor0·hes:a mc~t;-ata i tlapprima o tile al moto di a cesa proletario, dive111Ilepoi elastica, si piegò a nuove forme, resistè cedendo e adattandosi aUe nuove esigenze: form-e di questo adattamento ono contende nel fenomeno protezionista, nel riformismo, nella Biblioteca Gino Bianco

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