Vita fraterna - anno IV - n. 1-2 - 15-30 gennaio 1920

VITA FRA TER:,. \ 15 I' aria non. i solitudine al sole che tutta la riempie dì sè, pur asciandola sconfi1J1atae intatta, anzi facendola più sottile, più· pura, più solitaria. Co ì ila pura soli ud~rie che è il centro e jJ -cielo del- !' anima umana non è solithd'i111eallo pkito divino; se verso le altre creature irradia, da1 Creatore a sorbe direttamente; da lu1 che in lei si trasfonde ha moto e Jurr.-e; verso iJ Sole dello spirito, infi.niltamente alto, la solitudine umana i tende in preghiera, e ql.!anto più umilmente sgombra e'lla è, tanto più luce e calore dal- !' intlini-to riceve. · E sé per i suoi aspetti -tli moto perenne, di alito vitale, e d1 pur<>lilbero spazio incorporeo, I' aria i imbolo della c,Jitt:dine s~- rituale> <li tale olitudine, ca1d.a e lumino a per.il S-Ole che dall'infinito ·vi 1 ene a lei e dimora nella ua purézza, ·,è simbolo l'azzurro dell' aria; questo è il signidìcato -d-elilagioia olare che la volta celeste es.prime. · Ora, in quello pirito, come in qua i ogni altro, 1' int-eriore solitudine era di consueto -caliginosa e impedita; ma tfuando a lungo perdturava in lui 1' umile vita spoglia e povera delle cose che la naturale legiortie -cerca afferrare, quando predominava in lui l' attività irradiante vereSOil mo.nrl'o -dell-e creature, -e l' attività assorge111teunicamente rivolta a!ll'Eterno, allora, nelle ore in cuj più forti moti bramosi si J-evavano e richi-edevano maggior grido di preghiera, maggior volontà d' interiore povertà, benchè perdurasse l' indicibile senso di morte .che :la rinunzia gli cagionava, ac<:adeva che tutta la sua v'ilta veniva a fluire n-eM'interiore olitudine, la quaJLea tale s·pinta i liberava al-quanto -dalle caligini of:fu canti, i sollevava e i estendeva, sottile e vibrante del!' attività vitale che la moveva, attività iru:fividuale che diveniva tutt'una con l' ondata <li vlta che a11ora liberamente <lal'I'Infu-vito ven1iva. Jn quel1' ondata viva di cui vibrava putta là sconfinata solitudine dell' anima spoglia, egl~ enrt:iva qualcosa di divino che fecondava questa ~ litudine, creandovi nuove visioni della Verità; lo spirito si popolava tutto di, caldii pen ieri, era tutto vivo pensiero in se tesso. Visione, pensiero, che non violavano fa solitudine dello spirito come sole e moto non violano qu-elfa dell' aria; immagine de11a verità non penetrata "dall' -esterno, ma generata nella liberata· solitudme della crea rice onda d' ,Infinito. Verità di quailità universale, perch:è la solitudine o've Illasceva era di simil-e qualità; perchè l'individua ,potenza ,di concepirla ed ·e primerla aJiva <l'all'o cura profondLtà di awa ·.onate rinunzie a caldi egoismi natura1i. E nel formarsi diel1a visione, .ruell'incontro del _pen iero con la Verità, ,!:!raun enso di dubitosa meraviglia· e di .commo o riconoscimenito insieme; benchè .prendesse forme imperu;ate, inatt-e e, la BibliotecaGino Bianco

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