Vita fraterna - anno IV - n. 1-2 - 15-30 gennaio 1920

16 VITA FRATERNA Verità 11Jo11appari,va uno straniero nuovo arrivato, ma un· amico che in un dimenticato tempo lo11!tano l' an-ima vedeva e sentiva, col quale -poi a lungo ha vissuto, ma sorda e cieca, ignara d' aV'erlo seco, e che ora improvvisamente riv-ed'e, ri,corda, con meraviglia. riconoscendo in ,lui la ~ilen1ziosa guida della propria oscurità. Onde nell' inconitro era il senso ,che la Verità a Jungo lo av·eva aspettato, pazi,entemente, desiosamente. E quello stato che così p~ Slllggerirsi con l'immagine della cecità de!Il'anima a:ll'Amico che pur la conduce, può aniche raffigurarsi, ,come ,n,el canto dj Tagore, con la lontananza del1'Amico, la cui azione è pur sempre pr,esente nella stessa via che mena à Lui, Come Tagore. sentiva soV1ente quegli d:i cui parlo; ed ogni 111uovaora di avvivata· solitucfi, e ove si formava qualche 11J11ova immagine deil1a verace espflessione d:ell'Amico, gJi era insieme 11ostailgfoori,chiamo verso solitudine più p:ura e viva, ove p.iù pura e viva _vi,sioniedel divino Arni-co lo aspettava, aspettava sempre, con amoroso desiderio dli manifestarsi a lui,. E nel mondo di comune azione quotidiana, durante il giorna'liero cammino sen,za conforto dli visi1011,e,egli senitiva venliirgli da occulte aontananze jl • 6chiamo del1'Amico: « Si,i· desto, n:on tradi·rmi, vi,eni,! ». ·sentilva.- che ogni s·onnolenza de11o spirito in lbalìa dclla natura:le legione, ogrii def.eziùne dalJa via c:he gli era assegnata, era tradir,e l'Amico,. r,ender vana la sua attesa, dimi,nulire o per-diere inimed-iabilmenlte qu.aùche visione della Verità ,che lontano 1on?tano celata Io aspettava. Ed egli n.on sa,peva chi più gli sembrava pateti·co, 1' uomo solo sulla pi-etrosa via, o i'! divino Amico che solo, remoto, nas,costo, · 'aspetta che la .SII.la,creatura comp,ia ia cammino nlecessario 'per ginnge1ie a Lui. Remoto?.... Non è dunque ndl' 1iinrtimo dell' anima stessa che Egli aspetta? .... Soffrono i fatti dello spirito. a pre 11dcr corpo nelle materiali immagini umarne; mentre pure è ·grande amorosa, gioia p~r loro còsì umiliarsi per riuscire a ma·nJiif.estarsi fra ,gli uomini mediante I' umana ,parolla. Nel mondo spi,ritoo:le fa lonltananza non è nec-essari-amenit-e r,eci.proca, ,come nel mondo malteria1e :· l' uomo può essere lonltano da Dio, ma Dio gli è sempre vi,cino. E se la via spiritual•c ,eia per.cor.rere è i'azione di rin1unzia e d'attività i,rradianlte che libera l' iindividluo interiore, neH' ora del'\' in,contro con ··l'Amico l'arcana· remota corutraùa ove Egli asp,ett.a sii rivela nel ce111trndei,J' an-ima ~tes:'a, 1~el .cuore delila Yi'ta ind:ivi<l'uale. Quivi esiste fa « vergine soLtudin,c » che è I' eterno e l' infinito de'lJ?uomo; qui c~ò che è ·univerSlale vive niel proprio elernenito. E' questa sempre la dimora die'l divino Amico, sotto ,qualsia~i forma Egli vi ,si riveli: verità, ·be1ilezza, amore. Ignoto, celato, quivi Egli Biblioteca Gino Bianco

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