Vita fraterna - anno IV - n. 1-2 - 15-30 gennaio 1920

V~TA FRATERNA « Ln •fondo alla via pietrosa, in contrada di V'ergine solitudine .... ». Queste parole diceva.no mi,rabilmente la regione pirit:'ual,eov•e -egli. giungeva a vedere la Verità.. Per la Verità, -era la misteriosa solitudine delle cose non ancora ragg·iunta <laH'an,ima, che desidero.se di rivelarsi aspettano. Per l' anima ,era a11Jcorauna speciale ,solitudine, là ove l' ·i1ncontro avveniva. Era .Jo spirjt 0 sgombro dagli• abitatori avidi e clamorosi della vita naturale, limitata e caduca. Quando occorreva specia:1e ·initensi1à dli volere e di preghi,era a liberarsi dal risucchio dei caldi egoismi, allora, con doloros·o brivido che pareva mort,e l'anima rsi sottraeva a quel vivo moto, e ~imaneva tr,emanrte ·e vuota, impoverita di quakosa che era pur se s,tess.a viveintie. Ma avveniva aHora -che l' intenisità vitale del .go-rgo che moveva ad a,ssorbirlo ,e ·:riinchiuderlo passava nella volontà che lo sottraeva ad esso, passava niell'anima spoglia deserta. E mentre perd'u,rava il penoso sforzo della volontà d'i ,dijstogliersi1 daJle avidità (che per og111vi .ia cercano assorbi,re •vita, e me:111tres-embrano ,gustarla la distruggono) 111-ellasgombra solitudi'tlle, al di sopra del senso di morte, si liberava e si rivelava la ·pura vita il!lJdividua,Je,intenisa e vasta, .non più menoma.ta, Ùmi,tata, ,into11bidata.. I-I ce111trodi ciascuna vita è una inviola!bil-e soli-tud'in.e; nessun piacere, nessun bene può giunger~i d1 all' esterna vita; quando nell'anima predomi,111al'avida legionè, -essa com.prime ,per ogni verso cotesto ·intimo ,cenrt:ro, ma ntsstina gioia dhe da14'·esterno afferra essa può farvi peruetrar-e; anzi, più la vOllontà: è neHe attiività, pilÙ nell' intimo cemro s,ir apiprofondi•sce il vuoto, ,e d' atton:io gli sorgono limiti e cep,pi •e -torbide onde: E ,questo vuoto in-colmab-1lie dall' esterno e dall' esterno impri,gionato, ,preme a sua volta sulle cose esteriori, e ne sottrae, an111uJlandolo,il bene ,che non può riceverne. Ma quando l'an'ima si spo,glia <leJ'1a vita assorbente,, 1a forza di questa passa •centuplicata mdla v,itt:airradiante che muove. allora da:lla pura solitl!dine <lell'esrsiere; •J!ào, ve era vuoto .ia.sa•zi.abile, inesauribile scaturis-ce la vita, irradia d' attorno, senza limite proprio, e fa sue le ,cose esteriori col riempirle di sè. Ma come iè ne!ll'anima fatta povera -~ spoglia che ,si libera l'interiore scaturigine del1a vita, c-osì I' attività, i1rrad,iante ohe popola l'. a!11'iman9n J1Jemenoma fa solitudine -cenitrale. Iii centro spiritual-€ è solitudi:n1e al'l"est-erno mondo come l'ar,ra pura è solitudine agli sterminati corpi che per lei vivono. Sì, come d"' aria, poi-chè c-otesto ,che appare ,chiuso centro, è invece per sua ;n1a-turasenza li- . miti, perchè impenetraibil,e e irradliante, e quando si affranca dalla esteriore legione che lo comprime, sii eleva e si esten.de la · slua solitudine che così liberalta rivela essere il cielo dell' anima. Ma BibliotecaGinoBianco

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