Vita fraterna - anno III - n. 16-19 - 31 ago.-15 ott. 1919

3oo YITA FltATftNA Stu,p.ita., su,Jlleprime 110n s~i cosa pensare deHa riSil)osil:adi Baldiin, poi -c01npresi: mare era la traduzfone veneta dellaia dok.e paroia: madre. Lo sapeva sì, cosa era il mare, quel buon figi molo, ma la parola letta, col suo suono famigliare gli aveva richiamato subito ar cuore la ma-dre - « Tutto il ~iorno, a casa, io la chiamo» ..·- proseguì. Un matti.no, entrando ·in corsi 1 a, trova.ii, Ba:ldin a Jetto in 1Prelda ad una forte febbre. In principio si pensò a un accesso di malaria: ma dopo un paio di giorni il ca,po reparto diagnosticò: pleurite. Adlclio s,fodi così volonterosamente cominciati.! Quando la febbre .gli lasciava un poco di requie. Baldin mi ripeteva: - « Come mi dispiace. signorina, di non poter .continuare a leggere e a scrivere. Ma io spero di non -dimenticare. Voglio continuare, quan o sarò guarlto. Ma non dimenticherò. vero?» - E si acquietava so1o qa.iànido iio lo ais i1 ctl'ravo che, certamente, non a- ·vrnbbe dimenticato nulla. Venne la fine ciel mio turno di serv1z10, lasciai con rimpianto i, miei malati, Balclin specialrnente al quale avevo messo un particola1:e interepse e ic'he mi doieva <li vedere -in i,staito piuttosto gnave. Avevo sovente sue notizie dalla infermiera che mi sostituiva e quando un mese dopo feci ritorno all'ospedale lo 'trovai debolissimo - ché la malattia era stata lunga e seria - ma fuori pericolo. Mi salutò con gioia: - « A.pena avrò più forza, signorina, continuerò a leggere e a seri vere. In questo mese non- -ho fatto proprio niente! » - E mi guardò e-on profondo scoraggiamento. - «Non pensa.re, Baldin; ti assicuro che ricorderai tutto>. Il suo letto era posto accanto al tavolino dove io usavo scrivere i registri; vedendomi di continuo, Bald,in si faceva più loquace. Un giorno· lo sorpresi che ,guarda va assorto - i miti occhii Jucent'i di tenerezza - una fotogra!fia. A ,pena si aiocorse che i,o :]o osser_v·avo arrossì e, porge.n.dorm ITa foto,grafiia, mi di:sse con voce commossa: - « Mia madre e il mio fratellino» - Una donna ancora giovane; un \·olto mite e buono e un bel bambinetto ri1:ciuto. - « Come deve essere buona tua ma<lre e quanto le devi v,oler bene, Baldin » - « Oh ! Madonna! se le voglio bene! » - Ho ancora nell'orecchio l'accento con cui il soldato pronuncio queste parole, c'era in e&se il suo cuore, tutto ÌII ~uo semplice g·rancle cuore non tocco da nessun sentimento leggero o basso, ma solo preso dall'affetto della famiglia e - più tardi mi si manì festò - dall'amor~ ciel p\lese. BibliotecaGino Bianco

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