Vita fraterna - anno III - n. 14-15 - 30 lug.-15 ago. 1919

YITA l"ltATONA ·nelle nostre azioni il" soldato ri pondere bene e battersi eroica- .mente ed avanza-re, si abituarono all'idea del <i:°buon funzionamento» del so'l<lato lo trascurarono, oppure non _e ne preoccuparono {:Ome era dov · e necessità. Da troppi - di non fermo spirito - si era -d. 1cata a guerra: _era subentrata la stanchezza che alimentava - e ·ne era a sua volta, alimentata --::- quell'azione lenta e continua dì- di fatti mo che andava dall'espressione di sfiducia fino alla propaganda più· organizzata - rossà e nera (non importa e in buona o in cattiva fede). Ginnse così aUe trincee l'eco della e pressione di stanchezza della gente mal ferma e ·della esprts ione di negazione della guerra de!La gente senZJa fede - giunse l'eco della propaganda disfattista nostrana e tedesca - a cui non fu contrapposta l'opera del Governo in Paese ed una efficace opera di convincimento al fronte. Presso i soldati· mancò un'opera coordinata di propaganda - come se ne sentiva la necessità fin dai primi momenti (e questa sì si poteva veramente fare come fu fatta dopo con ottimi risultati). Propaganda che facesse intendere ai soldati il perchè della guerra, che li rendesse consci della ragione dei loro· sacrifici. Furono pochi gli ufficiali che nelle loro compagnie o batterie distribuissero libri· (avidamente goduti dai soldati) e intrattenessero i propri uomini sulla necessità della guerra, dimostrando di interessarsi a loro, esplicando oper,a. immensa.mente proficua di amore, di solidarietà_, di propaganda. · - Erano iniziative i~ola.te e non appoggiate (perchè pochi superiori ci orndevano). on una -vo~ta sola abbiamo purtroppo sentito ripetere - a c-o-minciare dall'alto ufficiale fino all'ufficiale· subalterno (non maturo nè l'uno nè l'altro per J'alta loro mi sione ed ambedue perfetto riflesso deHa condizione morale in cui si trovava la nostra cl-asse dirigente, nella impreparazione e deficienza derla quale sta forse ;Jet. piìì profonda caùsa di Ca.porètto) - delle espressioni ·di s:fiduoia nel~a guerra che si iriflette~no con effetto deleterio sui soldati. Si lasciò predominare quella disciplina formale che çonduce all'indifferentismo invece di instaurare, dandole il predominio, una · disciplina di convinzione. E d'altra pa7rte si :asciò diminuire eccessivamente il vitto dei soldati: ridotto il pane, ridotta la carne: poco c'era da mangiare -- ma eguale permaneva il disagio e il lavoro; e questo contribuì ad accn;scere la stanchezza. Non si sentì che il Fase facesse cor- --rispondere ai sacrifici che si sostenevano al fronte una maggiore , BibliotecaGinoBianco

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