Vita fraterna - anno III - n. 14-15 - 30 lug.-15 ago. 1919

26o . VITA FIIATEIINA vemente: « Diml 1i mio carò pa9à, se no non ti rispondo mai!». E'· un papà che Ìconta poco,· veramente; perchè ogni iniz•iativa ritpane alla Giuse]Jlpina, che ha due anni ·di più e un'immaginazione · molto ferv-ida e intraprendente. Se essa è di buona luna, lo sa far giocare così benJ. che egli ,la segue come un agnellino e la mattina pa$Sa in un so1o, senza il più piccolo temporale. Ma è s,pecialmente per la strada che il « Gelsiimin » manifesta .Je sue prime c_aratteristiche d'uomo. La sua passione sarebbe di andare s.ofo, -con le ma11i in tasca; e tanto più lo v,orrebbe fare, quanto meno il lt~ogo è a:datto, e ha una manie_ra qi divincolarsi così rapida e prepotente che. specialmente quando c'•è foLla, · bisogna che la mamma faccia una grande attenzione. Quando poi si sale in tra.~, !l suo idea(e è di stare _sul)a.·piattaforma, ~olo, in m~zz_oa~l_i uom1111che lo guardano e s1 -d·1vertono. Ma ltu prende l ana pm seria di questo ipondo, sta· ben attaccato alla maniglia e aggrotta le ciglia quando Iuna mossa più forte minaccia di fargli perdere l'equilibrio. 1 Quando la rhamma dà' alla sorellina qualche c0sa di essenzialmente femmini!e. egli protesta: « Io non lo voglio. Io diventerò un uomo come ~apà ». · , E promette lgià bene p~r l'avvenir-e, giacchè una mattina, dichiarò, appena. svegliato•: « Quando sarò 1.111 uomo, io andrò a lavorar•e ! » Anche ora, difficilmentE; sta senza far niente. Non conosce le soste contempfative comuni a molti bambini; non può rimanere disoccupato. E qualche volta, i malestri che gli accadono sono ·appunto d9te.rminati da •questa sua impossibilità di oziare. Pure, è un bambino che pensa. Nei suoi occhioni ingenui, risplendr,nti di dolcezza, c'è già lrombra della riflessione .Ed è questo lato del suo caratteq~ che gli fa prender tutto sul serio. Per lui, non esi'3tono cose piccole. Se riceve uria sgr.idata, maga·ri · solo uh'os- . suvazione severf, incomincia a piangere affannosàm_ente., con lagrime grosse come nocciuole, che gli cofano giù, lungo le guancie paffute e che fanno di lui, per uln istante, l'immagine della perfetta desolazione. Solo quando è ben sicuro che nessuno è più in col~ lei-a con lui, che B male fatto gli è stato largamente perdonato, quando copiosi bad ed abbracci hanno suggellato il ritorno della pace,· Giulio acc6nsente -a sorridere e pare riprendere amore alla vii.a. Che cosa è la vita, per lui, oggi? Si direbbe sopra tutto un luogo dove tutti debbano volersi Biblioteca Gino Bialo I

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