Vita fraterna - anno III - n. 14-15 - 30 lug.-15 ago. 1919

VITA nATUNA Il Gelsiimin Un'amica della mamma osservò un giorno che un soprannome prn disadatto non si poteva trovare per Giulio! Poichè Giulio, a tre anni, è un piccolo colo-sso; •e quando mette i suoi primi pantaloni le sue"rotondità si mostrano con tale trionfante evidenza che 11011 i,i può guardar-lo senza ridere. Poi, ha una. pelle color cioccolata,. tanto che s,uo padre, ogni tanto, domanda alla mamma. dopo aver esaminato la piccola nuca scoperta: « Ma sei ,ben sicura di aver lavato questo figliuolo?» Poi, bisogna vederlo quand·o si pianta davanti al suo, caV1allodi legno e, con -.:ma frusta improvvisata. lo incita al cammino; si direbbe che abbia .p,assato la sua vita coi carrettieri cli profes.sinne ! Ma una sera, passeggiando in campagna, l'amica ca~ì·· l'intima ragione di quell'appellativo florea'e. Era una splendida sera di agosto e le stelle brillavano nel cielo, infinite e· soavi. Papà, mamma, la Giuseppina, Giulio, l'Irene e l'amica della mamma ritornavano verso casa, lurigo ·una Larga bianca strada di campagna. Una s.ot..'. tile faloe di luna pendeva sopra di loro chiara e allettante, tra le miriadi di puntini rad'iosi. Giulio• era stanco e la compiacente Irene,, che ha un debole per lui, lo prese al collo, malgrado le pro_teste materne. Allora il piccolo si abbandonò tra le valide braccia prntettri·ci, e guardò su, coi suoi oc·chion~ vellutati, in cui è tutta l'innocenza dell'infanzia, lo stupore delle anime nuove. La luna specialmente I.o attraeva. ~ Se la ,luna viene a casa mia, affermò -egli infine, io ìe faccio una ca1-essa! » Da allora, l'amica assicurò ·che Ginlio è moralmente un vero gelsomino. Ma bisogna sapere che il soprannome gli venne dato in un momento in cui -egli· era particolarmente interessante. Non aveva anc"Ora due anni e gli spuntavano gli ultimi denti. Attraversò, •in · estate_. un periodo di malesser•e, l'unico della sua vita, leggi ero, ma ostinato. Nessun appetito, qualche po' di febbricciattola, notti inquiete e pianti senza ragione. E malgra·do il suo co~orito bruno egli divenne, in quel tempo, così pallidino, ed era così carezz-evole, cosi tenero per tutti,. che quel « Gel,siimin », ancora più dolce nel clia;letto nativo, sbocéi-ò irresistibilmente dal cuore della mamma. BibliotecaGinoBianco

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