Vita fraterna - anno III - n. 14-15 - 30 lug.-15 ago. 1919

V1TA l"RATERNA si vede, e si respira aria non ammorbata dalla pluralità im:osc1ente, occorre, necessita, vicino à doti -intellettuali e volitive spiccate un briciolo di cinismo, una freddezza di giudizio che sia a volta viofenza contro il nostro sentimento innato di perdonare, contro la solidarietà verso gli altri che millenni di comunanza ci hanno impressa nelfa memoria in un istinto difficile ad individua,re, ed a vincere. Questo >Cinismo è fa tomba dé1Ila nostra bontà così come la bontà -arebbe per noi la tomba della giustizia e di un retto discernimento. Ma la donna, la quaile si appoggia tutt'oggi all'uomo per le opere della vita, per la quotidiana pratica dell'e ere, non ba bisogno di giudicar.e, ad ogni piè sospinto; e tanto meno di logorarsi in una incertezzll violenta per trarre, da,fle molte oluzioni offerte, la ua. Essa è più vicina alla natura di noi che· ce ne iamo ~costati per il continuo contatto con le co e, e sa ha serbato in modo ottimo !'inl'l1ito umano che guidò nei primi passi i lontani progenitori, quando esperienza era una parola vuota, e tutto il mondo suscitava in· quei fortl:lnati olo meraviglia e reazioni tutte spontanee dal genio. La donna tua ha sommamente intuito la sua via, e .vi i è lasciata trascinare con una fiducia di sentimento qua e noi non conos<:iamo più. • Ed ha salvata così la sua bontà; e così si è ~chivata dall'ergersi a giudice degli a,ltri, i11quanto il uo decidere fu un affidar i, con preveggeflza di sibilla, al compreso destino. Ella è rimasta buona. Io cederò tutto i oro, tutto i1 sapere, tutti gli agi, tutto l'avvernre, ;per avere quanto non posseggo e non o. Rfounciando aH'oro, a,I saper.a, al domani, a gli agi, mi sentirò povero; ma non certo nella memoria; mi sentirò mancante; ma non nella coscienza. Io vado cercando una bontà che non ho mai saputa, un atto· di ca,rità che non ricordo, una carezza <li passione che non immagino. E sia, per me, nella donna. Cosi pos edendo lei, po ederò tutto quel mondo che mi manca ancora. Essa saTà la mia conq_u~sta ver o cui ansio di gridare il terra terra degli audaci. Questa sola bontà voglio comunque una forma sua mi fissi nell'attimo la meraviglio a realtà. D. P. ~Biblioteca Gino Bianco

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