Vita fraterna - anno III - n. 14-15 - 30 lug.-15 ago. 1919

250 VITA FRATER~A Ricordi dt Ospedale L' A1pi:n..o. (Continuazione e fine dal N. prei:edeute). - « Quante belle cose, vero? >i - dice'ta, sorridente. Tutti questi episodi non li racoontava di seguito: sì bene a sbalzi, a interviTlll, e semplicemente come se ripetesse le gesta di un compagno, n,on ile sue pro,prie. L'emozione g•li si palesava talvolta in un tremito nella vooe, quando rievocava la bontà deù suoi superiori. Era nella sua anima una ricchissima sorgente -di forza morale e di sana incontaminata onestà. - , Sempre sereno, aveva !Però degli àssalti di umor nero, e questo, quando l'occhio s,uperstite « non voleva fare giudizio >l. Veniva sovente lo specialista, e alle nostre ansiose interrogazioni rispondeva con un triste scrolla,re -di testa. Che angoscia quei giorni! Poi, delle ore di gioia: la serena attesa di un breve soggiorno fra i suoi, nel paesello sperduto fra il fresco verde della valle.· Il direttore gli aveva concesso la « grazia >l da lungo attesa. Per Pasiqua, sarebbe andato a casa, in permesso di tre giorni-; una dama visitatrice lo avrebbe accompagnato nella 'sua automobile. Tutte le angosci e dell'Alpino si dileguarono alla gioia di quel ritorno a casa. 11 dir;ettore gli procurò una divisa nuova, chè la sua ricevuta all'ospedale era « di fanteria >l, e noi ci demmo d'attorno a completargli l'uniforme. - « Mi raccomando, s~gnorine, la penna per il c;,.p,pello, i gradi di càporal maggiore, il distintivo di scelto tirato·re .... il nastrino azzurro .... >l. Era felice come un bambino. La mattina della partenza, i compagni gli si affollavano attorno, per aiutarlo a vestirsi, chè da solo non ne era capace, tanto tremava. Come ,era fiero della sua bella uniforme di alpino! ..... Ma che pena, quando il piantone lo prese fra le braccia per. trasportarlo all'automobile! Vestito dell'abito che egli indossava con il fiero orgoglio di un tempo, apparendo egli in tutta la forza e l'energia « _del soldato delle montagne >i, un più !Profondo do.lore stringeva il cuore di noi #he - senza i;iarole - contemplavamo quella forza troncata, inerte. Eravamo tutti in corte a vederlo partire - tanta popolarità la sua schietta bontà gli aveva creato nel piccolo mondo del nostro ospedale - tbltti: medici, suore, infermiere, piantoni; e lui a salutare· con la mano -commosso, senza poter parlare. La dama che lo accompagnava ci raccontò, poi; l'arBibliotecaGino Bianco

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