Vita fraterna - anno III - n. 8-9 - 30 apr.-15 mag. 1919

VITA FRATERNA r5r L' Italia si va raccogliendo in sè, in una indignazione che non è di•s,perazione. Par~gi• potrebbe aruche vo1;er imitare Vienna; ma sotto lo sguardo '<lei ipoipoli, nel 1919, ile Sante Alleanze non vivono. A misura che esula dal Corugresso lo spirito di giustizia che doveva presiedervi, çhe doveva fare incontrovertibili le sue sentenze, noi siamo meno trepidi per ìl nostro avvenire, noi sentiamo, e non · soltanto noi, che la forza della Conferenza si sminuisce, che la sua opera contro giustizia rimarrà precaria. Noi comprendiamo che nulla finisce, che nessuna partita è chiùsa: il limite a cui guardavamo si sposta, s'allontana e noi camminiamo a11cora: non v'è meta ·dove si ,posi', e della realtà viene una s,p1nta inc.essante, contro ogni stanchezza, a per.seguire .. a rimediare, a ricostrurre contro le colpe dei forti e dei deboli. Sofia Ravasi. I di Semplicetta La politica di Semplicetta. Premetto che non me ne intendo di politica. io: spno una semplice donna, e . la· mia testa non. canuta, non si curva sotto la grave corona dell'esperienzia; non sono neppur presidente di nessun comitato .... Sarebbe tutto questo· una buona ragione per non parlare, sopratutto per non scrivere, di politica. · · Ma così non la pensa la. direzione dì Vita Fraterna. La qualç mi dice: « ma, cara mia, la maggioranza di quelli che parlano di politica non se ne intende! e, oltre l'incompetenza, hanno i pregiudizi, i partiti presi, e spesso la presunzione. Tu non hai niente di tutto questo, e hai del libe'ro buon senso (- lo dice lei -) ; dunque, di' su, e scrivi. Farai della politica da semplice donnetta ignorante? Alla buon'·ora. Roba nuov~, diversa dal!' altra, almeno! Invece io ho assistito qualche volta a delle discussioni politiche di donne ...... e mi è parso, salivo i toni delle voci, di assistere a certe altre discussioni politiche di uomini: gli stessi metodi, gli stessi preconcetti, gli stessi « ordini. del giorno», e, credo, la stessa efficacia sul pensiero di chi discuteva, e sulla condotta della cosa pubbiica ...... E ho· detto: se le dOnne, mettendosi a far la poiitica, non devono f!!r altro che copiare la peggior politica degli- uomù1i, - è meglio che stiano a casa loro, fa magari a far calze, che quelle almeno gli uomini non le san fare. - Dunque, va là, Semplicetta, pensa con la tua testa, di sù quel che pensi, scrivi ..... >1. E.:ro, proprio, perc~è scrivo- queste note. Biblioteca Gino Bianco

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