Vita fraterna - anno III - n. 1-2 - 15-30 gennaio 1919

VITA FRATBRNA 31 breccia la mala fede. il machiavellismo, l'egoismo, i v1et1 sistemi <lei q: me ne infischio» e del <t laissez aller », lo scetticismo comodo ~- ipocrita - e infine studi e propugni con serietà con onestà in- :tellettuale con competenza e con volontà 'buona e fattiva i problemi del rinnovamento nazionale - valga la pena di essere con tutte le forze sostenuta e dotata di vitalità robusta e durevole. Mi sembra essa già una concreta risposta alla tua domanda, corriipondente nella pratica appunto a quei concetti, da te esposti, di -collaborazione fra i sessi,' di conservazione e utilizzazione dei frutti morali che il lungo soffrire deve portare alla nuova Italia, _di omaggio alla Patria. più grande e _ancor più cara, di fraterna collaborazione e più intima comprensione fra gli individui e/ fra le classi sociali, di conservazione · e perpetuazione delle esperienze spirituali, di cui il dolore lungamente sopportato deve aver arric- .c;h1itol' anima di ciascuno. Nel momento attuale tutti parla110, tutti gridano, poichè infrniti sono quelli· che hanno qualcosa da dire, o un' idea una critica una proposta da esporre. Nascono nuovi giornali, si scrivono. miriadi di articoli. Ma è difficile trovare; in qu~sto tumul~o.d·i voci, la voce. calma ponderata e buona che trae origine da uria premessa profondamente morale fervidamente sentifa. Io vorrei che tu fossi questa voce, giacchè lo potresti. Non solo: alla tua azione di rivista dovrebbe necessariamente corrispondere l'azione pratica, l' attività, benefica di tutti i tuoi collaboratori dei tuoi amici dei tuoi lettori. Si f~rmerebbero naturalmente dei gruppi, a seconda delle tendenze, delle competenze, delle età, del sesso. Questo, affinchè le· energie individuali non si disperdano in una sterile comunanza di lavoro. Ma di questo parleremo più particolarmete altra volta. Quanto ho detto fin qui è vago e indeterminato. Io getto una .idea, affinchè gli amici la considerino e la discutano - felice· se \'(:drò nelle tue pagine il concorso fervido e largo del pensiero e della volontà di quanti ti conoscone>. , BibliotecaGino Bianco

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