Vita fraterna - anno III - n. 1-2 - 15-30 gennaio 1919

VITA FJlATERNA 21 i saluti, questa volta invece si guardavamo attorno e nessuno rimaneva, dato un'altra occhiata all'uscio ch'era buio, abbiamo detto add'io casa nostra addio ! ma tutto era silenzio, tutto era sepolcral~, ca:lde lagrime cadevano dai nostri occhi. che fecero inviare i nostri' primi passi. · In quel mentre sui nostri monti tuonavano il cannone impettuoso, e d'altra parte s'innalzava la luna ed il suo tetro e pallido chiarore m'accompagnava alla ·prima stazione. Il viaggio dunque è stato poco divertente, ed l'arrivo è statto assai più triste, si tratta che, per nostra sfortuna mi ànnb condotto in un paese ove regna le malarie, dunque noi siamo in un continuo avvilimento per- . chè noi siamo abbituati rispirare un'aria purissima mentre qui è succida, però spero che' le cose 11011 andranno sempre male. Ora termino e le mando tanti affettuosi saluti da quel soldato che ha combattuto e ch·e ha molto sofferto per il diritto della patria. E che ora mi toccherà forse soccombere per le arie cattive. ,Addio. Ceccon Pio, profugo di San Tazario. Roma, 16-2-16. lVJammà, Benchè non è molto tempo che ci siamo conosciuti eppure provo m_olto dispiacere in questa mia partenza. Dovrei essere più contento perchè vado verso il mio paese nativo dove troverò i miei cari genitori, e passerò i ottanta giorni filice, ma invece ce uno che mi crida alle spalle, e mi dice lasciate i.111 essere dietro cl ivoi che tanto vi a Beneficato nella tua infermità. · ed ora non ai parole cli elogio per chi ai chiamato per più volte mamma. Sono unincrato nonnevero? Voglio sapere se è vero? Mammà Credimi.... Se fossi ·in caso cli sacrificare la mia vita lo farei, purchè potessi rendervi qualche ervigio non dimenticherò mai al mondo sinonchè i miei polmoni contencono il respiro e il mio cuore batte della signorina P ... che la 'improvvisai col nome mammà : chiegho BibliotecaGino Bianco

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