Vita fraterna - anno II - n. 16-17-18 - 15 set.-15 ott. 1918

VITA FRATERNA 265 ìl_ primo c:oncetto del bene e d~l male, dall'animo suo trae le basi dt tutta la sua vilta psichica futura come dal corpo suo ha tratto gli elementi della sua vita fisica e con tanta maggiore intensità .in quanto per ereditarietà esso h~ tendenze ad assumere piutltosto che altro le forme di pensiero dei genitori. Uscito dalle braccia materne le influenze della scuola e della vita rn:odificheranno sì i1ei suoi dettagli i.I carattere, ma il fondo della psiche, il fondo ciel carattere resteranno quelli che la madre iper eredità e per la prima educazione gli ha dato: potrà avvenire cli lui come cli una statua che sarà anche condotta alla massima perfezione, ma se fu fatta in creta, resterà una bella opera d'arte, d'i creta; come se sarà stata forma:ta in ono potrà essere una brutta statua, ma pre-,. ziosa per la materia cli cui è composta. . E il giorno in cui le grandi prove della vita saggeranno l'animo dell'uomo, la materia prima cli cui esso fu composto affiorerà dal profondo in cui pareva sepolta, e chi avrà avuto una saggia educazione nei suoi primi anni, facilmente troverà la forza di agire saggiamente, più cli colui che col latte mai:erno succhiò - come si suol dire - falsi princi,p5. · · E poi che il carattere ciel iìuturo uomo, e cittadino, è così influenzato dall'opera della madre, questa madre così poco tenuta in conto, è essa, in fondo, che dà le grandi linee direttive ai caratt:eri di una generazione e alla vita delle società e non è strano quindi chiedere alla donna che salvi la patria, coll'innalzare il livello morale delle generazioni, coll'allevare dei ·cittadini onesti, e' amanti della patria. Ma questo vale per il futuro, per quelle che diverranno madri, e che potranno quindi dare opera diretta a tanto ninnovarnento. Per ora ci sarà eia preparare sè stesse, e da preparare tante mio-liaia cli poverette per cui l'ufficio cli madre è ancora quello cli dare il latte, cli ninnare il bambino, lavare le f'asce, e dare li succhiotto col papavero la notte perchè il piccolo piangendo non disturbi il mad:o. Lavond altrettanto e forse ben più importante dell'opera diretta di madri. perchè a questa l'animo nostro è orn1ai ben preparato. e perèhè il nostro spirito evoluto ci dà una giusta percezione dei nostri doveri. mentre a troppe altre donne manca ancora totalmente questa luce dello spirito, e la cosciienza, e il senso della responsabilità gravissima che loro ìncombe per le conseguenze lontane ciel modo con cui avranno allevato i loro fio·Ji.• Non s01io colpev.oli esse; furono allevate a divenire buone serve - la ,parola esatta è massaie - per trovare chi le prenda; de,l resto nulla si è detto loro del valore della loro vita, dell'importanza dei loro atti, dell'altezza sublime della loro missione nella famiglia e nella società. - Tutto questo dobbiamo loro insegnare, perchè Dio stess.o ci ha eia o la fortuna di vedere meglio delle altre perchè le aiutiamo a camminare nella difficile via della vita, non perchè facciamo m~rito a noi stesse dela nostra superiorità, egoisticamente. La madre è come il buon agricolto1·e che deve preparare il terreno su cui i maestri e la esperienza della vita o-eQteranno la semente; se il terren><Y fu ben preparato darà buona e abbondante messe; le sabbie faranno perfire i semi e resetranno sterili. BibliotecaGino Bianco

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