Vita fraterna - anno II - n. 16-17-18 - 15 set.-15 ott. 1918

VITA FRATERNA Per non dimenticare In questi giorni è stato anc-ora ;·ipe~uto da giornali ·e da autorevoli uomini ·politici che gli :taliani sul Piave hanno vencl'!cato Caporetto, e che oggi alfine, cl'òpo 1 la « gloriosu ri,parazione », possiamo bandire d:::i c~10rc la tristezza diell'ottob,re 1917. Da Montec:torio. dove per pr·mo suonò calo,rosa, all'annunzio deììe vittorie cl: giugno,. l'invocaz:one alla santa dimenticanza ·si è propagata nelila stam1;_'Ja,nel paese; e scnvani cd avvocati della· gloria d'Italia non hanno creduto vero d: trovar,e' alfa fine, in essa, un nuovo ornamento ·alle stereotipate apoteosi patrio:ttiche. Ora, può essere consentito l'obiio dei dol(?•,·i e delle umiliazioni cli Capo;·etto, mentne essi to:·turano ogni g'orno1 più migliaia cli italiani ac-ggetti all'au triaco e di profughi· inconsolabili? La r:s.po ta cli co>\oro stessi che invocano la -dimenlicanza 110\11 può es,s,e,re clluhbia. Ed aHora perchè la i•n1vo·cano,essi che ·pure s.o,no· ital:ani. uomini cli cuore. aid~lolorati profond;11nente del t,onnentq morale· e materiale di due intere provincie nostre? Entra qui i·! sol'.t,o ,pregiudizio, tanto dannoso alla guerra dal primo giorno, che bi ogni tener sn gli italiani ·,con ogni sorta di eccita1iti. E però, rilentre tutta l'opera del governo, della stampa e degli uomini col.ti dovrebbe tender-e' ininterrottamente a co.rreggcre il popolo cllella· facilon ria, cui si abbandona così volentieri. pare,; im·ece, diretta costantemente a radicare: sempre più una delle tendenze più nc-/Ci,·e é1Jllavita naz:onale. Eppu,re l'e~perienza, e va,gliata ,ponderatamente, dovrebbe convincerli in maniera perentoria dell'errore. E', infatti, fuori di o.gni du-bb:o che il' clisa•stro di Ca.poretto ha avuto sul pÒpolo italiano una influenza rigenerat>rice, della qua!,e S!ono stati inca-paci le elargiz:oni cli doJ)U)istipendi agli impiegati, all'inizio della guerra. le feste patriottiche,, i concerti e I.e ga,re interalleate, ecc., ecc.: in una parofa tutte le -debolezze, tutte le pavi,cl'e preqrnzioni di non mettere a dura prova la fra,gile 1;esistenza 1110,ra-ledel po,polo italiano. Debolezze e precauzioni, che hanno a,gito, al contrario. come clissolventi e contribuito non poco alla formazione di quello ,pirito pubb~~oo, che ci ha dato i fatti di Torinq e Caporetto. Si può ,ogo-i afferma-re che, se· la guerra a v·esse avuto termine nel- _ l'ottobre 19171 , sia pure col ra1ggiungimento delle nostre riven'cl.içazioni territoriali, ben poco ,o nulla l'Italia. av.reb'be imparato e g,ua:dagnato. Saremmq J.>t:o)?.abilmente1:itornati alla vita di prima, BibliotecaGino Bianco

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