Vita fraterna - anno II - n. 16-17-18 - 15 set.-15 ott. 1918

VITA FRATl!RNA 0011 un corpo ingrandito e con un'anin1ia e:gualmente meschina, incaipace cli affrontare e risolvere da situaz:one ·morale e materiale creata dalla guerra, stessa. Glli avv-enturie,ri della politica, .. <lella banca, del gi'Ornaihi1smoa,vrebbero arruolato nelle loro file i .rrutjvi ·spostati della guerra, e perciò le dientele si sar-ebbero alla.rga,te, moltiplicati i ricatti eletto.ral~ perpetuati , tutti i metodi di feudali1smo ,pol,itico e di acoomodantismo. La storia dimostrerà, forse, un giorno che Capor,etto p-rofittò all'Italia più delle dieci vittorie del, Carso e d'e1 trionfi della Bainsizza. Perchè le delusioni ed i~ disastro misero decisament~ per la prima, vd1ta il popolo iltaliano dir, fronte alla nuda realtà ed al suo destino, e l:0 richiama:ron0i così al ,raccoglimento,, alla serietà, aid un c\oloroSlo n~a necessario esame: di coscienza, contro il quale a'Vlevano s:empre congiurato nelHa pa,ce e rnella ·guerra la irresolutezza, le mezze mlusure, le co1p~ ,compiacenze ed i timori di governanti, cli part.i-ti e <l 1 i classi· sociali. A persuadercene basterebbe la q:mstatazione eh~ Io s,pirito pubblico dlel:1a nazione e de!,l'esercito non è stato mai, per fo innanzi, alto come do-po l'otto;bre 1917. Certo, molt,o cammino ci resta ancora da fare per una piena rùgenerazione de.Liavit,a italiana. Ma ogni ,passo avanti diverrà pe, no.so, s'e non addirittura impossib:i,e, ove noi, dDmentichi delle dolorose lezi.ani ricevute, ritorniamo· sulla vecchia strada delle debolezze, c\eHa blandizie ai nostri maggiori, difetti, della insincerità. Strada. su cui voirrebbero ricondu,rci i proipiziator.i dell'oblio .di Caporetto. Sembra a costoro che la ,resistenza morale di un popolo debba effettuarsi indipendentemente dalla volontà dei cittadini, a·i quali, per com.eguenza, si propongono di evitaTe ogni sforzo m:oraile, o.gni 'turbamento. E' una pericolosa ill:u.s:one,, che bisogna sfatare. La vita, cla:lle.forme bi-ologiche più sem1)1i,cialle più complesse &intesi spi11i'tuali, è essenzialmente sforzo d: dominare gJi elem~nti co&ti,tutivi dei! soggetto, vitaiJ,e. Do•ve lo sforno cessa. gli elementi 5i clissoc:ano. ·e subentra, quindi, la cti!>'.gregazione,, )a morte. Volier dunque alimenta!"e la r·esistenza morale, la coesione cli m:i popol/o - -che· sono forme ,più ·alte di vita - eliminando ogni sforzo, è pnetenclere -cos,a a surda. Voi potrete giunger-e ad! uc:c:dere in esso ogni irr·eq:uietezza, ad affogare ogni d.esid1eriò ooll'a•ppagamen.to cli tutti i clesiclleri, con la lusinga di tutte le -sue clebolerne; ma vi avrete uccrso insieme ogni forma di vita, e quincl'i la possibilità stessa cli vera coesione e resistenza 1110raile. L'inerzia non è la resistenzai. Questa non ))Otrà germinare che d'aUo sforzo continuct ,di volontà tenaci vol1 1 te ad un obbiettivo comune, clall'im,pulso vivo che viene ad un popolo cl'alla sua storia, BibliotecaGino Bianco

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