Vita fraterna - anno II - n. 16-17-18 - 15 set.-15 ott. 1918

I VITA FRATÈRNA .gaziornei.Gl1iartiool,i .dielHer,ivis~. segna,ndosi un ca1npo più ni-sbret• t.o a~ stu:dio, offrono· una pro.porzione di fatti accertati e di coa- .s;d'era.z'ioni c o011I1mcntiche li i11tei;pretal10 in. cui meg1:o che nei Ulbr'i è daito irilevarld di quali neakà e in quale luce iintellettuale l>i va oqmpone.ndo per la Francia Ila nu,ova iirnm!aigiiin,e d ll'It,ailfa: lia molitepHc.ità stessai cldlie voci, b vari inclli,ri·zziidli 1pensi,ero di cui questi ,airtiwlii possono estSie~. indite, .,sono gairanz:ia <li maggior ,rerità per chi cerca in. es-si1 1",espressione ldleJ.l'opin.i,0111e pubMica. Questi sor.itti hanno inoltre 1l'int\e'riesse-dliicl!a,r'Ci, ,quakhe vùPta una Y4i-sione1s<emplice chiaira debl'a vita che viMi,amo, ,po~chè ·eh.i sor'ive, _guardandb, da lontano. !Oll!tammzà quakh,c vohia 11e'aile talvolta or:ea- ·.t;a <l'a urna d'iversa 1111entiafl 1ità, avverte pirÙ fadTimeintie 1e cr 1i11ee e i ri-lievi princiiPaiLideglii avvenùment'Ì e li -può .nenderè con nettezza, meno sensibile di noi aJtkel molit~lici g:rodaziiorniicl!ella,nea]t,à . Pochi 001101 fo-a .colorQ che han scritto dellll'Ital,ia, quelli che V'.aln -clliet.ro aii fatti per brair-re per se ste:ssii 1, quasi prima che per i lqro lettt:ori, un po' dii luce sull ,problema iitaJliano: 'lai più parte han vtLssut-oqualche tempo almeno d,~ questi anni fra noi el portano in loro e,l:l'el1l'ltali,a,l'imagilne che essi ne hanno neltl'in:s,eme percepita traver.io impressioni soggettive. Così P. Dei Qui,rielle scnv,eva in <:.aipoad '1.1110 cl'ei ,s(uo'Lartli,ool,i: « Vis1a d.a vicino l'ltaEa, e gual'dafa ,come uno dei punt,i che suscitano un •interesse p:ù a,rd'ente nell'immenso conflitto. ,si, è in grado di scoi,gere le! ragioni storiche che l'han -cleten11inata e che la di,ri,gon1 0 ~- Passato e avvenire convergono nel1a sua vit.a d'oggii; ma « non è tempo d'i J_jsioollogia, neiwure di ps:cologi,a co!Lettiva., 1Pier quanto interesse _pos:sa avere; se volessi ttraccia,re - d~'Ce- dell'Itali.a, d"oggli un quadir.o Ca[>ace di racooglierne .gli el'errientli così vari e complessi, sare!i trattenuto d!aH-a,riochezza della rn!ateri.a1~: Ncitava in questo mod'o i'I De Qmr:ielle quello eh~ -pare i,l pensi.ero di a1tri che son venru:ti scrivendo sulle cose d'Italia e che, come Ju~. han rinunciato a dare tma preimaturai visione sin!tetica d!e-1fatt~ storli'Co italiano, ment;rc pure ne! intu.iV'ano il fo1rte intcioosse, per a-ttener-si ad una semplice e mi;1uta cronaca -dei fatti. · Per UITll rinnovataIntelligenzadellallranclaIn !talla. Ora c'è da chiedersi se in Italia noi ,penisiamo abbastanza d,a pa.111enostra. a conoscere la Francia d'oggi. E non dico di quel:la conosce,n,za psioologica sintetica che ,press'a poco -può credere di po,ssedere ognuno, che abbi-a seguito con passionie 1e tragiche vicende della lotta in Fr;p1cia, daJila resisteniza disperata fino al fort1.maito iin'Calzante impeto d'oggi. Noi v-eBiblioteca Gino Bianco

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