Vita fraterna - anno II - n. 12-13 - 15 luglio 1918

2 '- VITA FRATERNA ogni popolo oppresso o mi11,acciato. Così come adesso combatte non solo per la tiberazione delle sue terre, ma di tiitti i popoli oppressi da.li' A 1,stria e dalla Germama. E tutti insieme vinceremo I La terra dei fiori, dei suoni e dlei carmi, Ritorni,· qual'era, la terra delf armi! La: Senna re il Tamigi saluta ~d onora L'a,ntica Sigruora - che torna a regnar! Contenta del regno fra l'isol 1 e e i monti, soLtanto ai tiranni minaccia le fronti : dovunque le genti perouota un tiranno suoi figli usciraniliO - per terra e per mar. Va fuori. d!I talia - va fuori eh' è ora, Va fuori cf I ta,lia - va fuori o stranier ! Cantate, soldati, questo inno, che pa,r scritto per oggi! Medaglie al valore. . Abbiamo raccolto qui, per voi, soldati 11,ost-nia, lcu.ne motiva.~ioni deile prime medaglie di.ftribuite sul campo, subito dopo le meravigliose azioni dt qu'esto scorso rfiugno. Leggetele, e osserva.te' quello che più colpisce tra queste: ·ve ne sono- mo~te che esp01igmio fatti di setnJpfiçi soldati, compiuti da uno di loro isolatamente e vri;torio,sr!i Vedete! Vedeit,e che cosa è il valore, e la potenzai anche di ttno solQ, - quando egli ha in sè la ferma voLOjn,tjà dii faire i~ suo dovere: resistere e vin,cere, - qU(1°ndoegU ha chiaro, deciso davanti a sè lo scppo della sua 'ZAita,e, ove occorra, fin &ella sua. ffll(}rte: difendere e liberare la sua •terra:., la sua. casa, la sua Patr.ria ! Quando è così ( e fu così, su tutta la fronte, in questa vi.ttoriosa difesa del giugno!) allora;,ognuno di voi, Sol.dati, anche ìl pi~ sempDi,ce, il più ignor(JIIUed. iventa f01J~simo: vale p'iù di nemici assai su.periori di nu.mero e di grado: incute loro spavento: e li vince! Sia sempre dri voi, Soldetii nostrti,! E sJ,ate benedetti! Per le lotte alle porte di Salton: ng 0 fanteria. - Sottotenente Olivieri Paolo. - « Aiutante maggiore di battaglione si lanciava al contrat_tacco alla testa di 20 uo1nini con il grido: « Avanti, ragazzi, vendichiamo Caporet~ ! ». Rioccupava la posiziqne perduta catturando prigionieri». Sergente Angeri Sebastiano. - « Mitragliere, piazzava un'arma di propria iniziativa, riusciva a infliggere tierribili perdite al nemico; circondato, si apriva un varco in un corpo a corpo feroce, salvando la prop 1ria arma ». Biblioteca Gino Bianco

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