Vita fraterna - anno II - n. 12-13 - 15 luglio 1918

, - VITA FRAT:IRNA 181 fa sua 3a medagia al valo•re. Ed io? Chissà !... Il CdLonnello ~ prima parola che mi ha d\etta è struta quella di una proposta nuova per colmare La seconda linea. E tu ia. proposiito se.i semp,re •con una sola? Vergogna vergognai, ,sarò costretto quando uscirai c,cmme a presta.rtene qualcuna. _ · Bas'f,a, a ibanda g1 scherzi, .poichè è diiggjà la seco,nda. volta che mi rimprov:erano perc'hè sto -scoperto, mi ralc.icomlando :a ,te per farlo saipere a pa:pà, -ma mi raiccomandlo piano piano, e magiari dirai a lui ch'io ho le febbri -ma:liar.iche, e slperi:amo che 1 la beva. Io ,per conto mi-o gli scrivo· semipre come fossi a rjipaso, nK>n facendo ti11nbrare· la cordsponden 1 z'a oor timbro dlell'ospedaJle. - Ancora no.n ho residenza fissa, forse ,stasera riipreniderò iii cammin:o e non so ove mi caiccie-ranno. H Colonn:eHo mi à molto ·raccomiandato in modo ch'e· io viaggio con un buon salvacondotto. Come vedi iSOO.O sempre allegro, ma, in appairernza, poichè vorrei ,esser'e · 1assù col mio 3°. 'a se-- guire le fasi.i della nostra v.i:ttoria, ,c:o:ad'Ìuvandlo ainldh'io cot ,mio modesito 1 lavoro, e oosì piano p~amo rorr1ei raggiungere di nuo•vo l'Isonzo; e 1-à maga.rii mentr,e mi· •ta'Vo in queillieacque !il µiedii!in faccia ,, al nernilco, .prenldere l'ulitima e definitiva scoppola! Purtroppo teirn:oche avrà fonito .poidhè lte mie fieri.te non essendlo impazienti come me a guarire, tél!r<lleran.no troppo a rimairginare, oosicchè qu,and'o sarò guél!rito, la no,s,tra patria sarà èliggiàJ libera e 1 l'opei-a mia sarà a:lLora i.nuti.Le. In ogni· ~do,· Renato, ora -che non ci sono più io,, tornaci tù, e grida per me a~' mio 3° ch'io sono vilvo e che vorrei .... ma non posoo !.:. Tn ibacro, Renato, speraooo rivederti fra non ta:ntd. T'mvierò l'in-- dìrizzo a.l)ipen,asarò .inl un posto fisso. Per ora ti ,Iiascio. Vivà la n'o-- stra bélla, grande, glorioisa, e forte I taJ,ia. Enzo tuo. di u,na giovan.e mammia che, con frrofon.da pena., della [/uerra. weva sentito finora più l'orrore che l,a, santità: 29-6-1918. .,.. Mai come o~ ho sen(ito con conoolanrte certez·za che la ragione l'avevan:o .pro'l)rio gli uomini dli fed/e e d'ispirazione contro ai freddi callcoli dei politicanti <llella real-politik (P[ardon, è unia parola alemanna!). Ed estendendo questa verità come rivelata a tutto H' fenomeno « gue,rra », esso mi si Hlumina di una luce nuova: dolo- . rosa, ma non d!i,spera.ta,- amara ma grande. ·Al da sopra dello stra- .zii.oche il <llet:t!a,g,Jin.ieos.orabi-llmente impone, una feidleche ·proviene Biblioteca Gino Bianco

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