Vita fraterna - anno II - n. 12-13 - 15 luglio 1918

I • t8o VITA FRATERNA nieri tutti •e adliePionliere. A Leii il mio ,sincero ·ringraziamento per l'augurio ed il saluto più afféttuos°" N. R. (A1pino) . .lettera del caporale D., in-tercettatore telefon,ico già al 3° Bersa- _glieri, decorato con t.,re nvedagtie <fa,rgento e due di bronzo, e già co•n7 ferite - al fratello tenente avvatyJre pilota, con 24 · mie.SÌ di fronte, 7 appar.ecch.i a'iJbattuti, una medaglia d'argento-: · 25-6-18. . Renato cMissinw, ... Cred() che diggià saprai che., come al solitio,, sono nuovamente ferito. L'ottava, ricordi? Credo che bastii proprio eid ora forse mi ·deciderò a restare un po' di ttem'pO nelle retrovie.... Vedi come sono disgraziatq ! SaJ che ,in quest,a grande e gloriosa azione n'on posso dir.e a nesslUno dli aver prestata l'opera mia e ciò credli mi schitanta i-1 ;cuore. E tu percllè proprio adesso tji sei imboscaJto? ·Quasi quasi ti rimproverei, ma mi astengo, poich:è so clle ·in coscienza ài fatto qualche oosai, - e ·poi 1>er il baibooJ povero ba:bho ! Non diirgl.i nul.la, sa.i ! Sarebbe il traco'11o 1clli quel po' di buon umore che gli è restato, se Slébpess.e... Dunque ti dirò, ·anzi ti raoconterò comie un ma~edetto cane mi abbia f .... La nott'e dal 22 al 23 andai su e presi ipos:to colla m~ cassetta fra .._.. e ...., un .posticino al'qulanto artriSC!hiato-v'eramernte, e fui d'isobbedien,te cdl Cdl!onoollo il quadie mi aveva proibi:to di occupar.e quel posto. Avevo dìggà attaccato 6 <lhamazilonJ ,e avevo intercetµJto par'ieoohio, qu.anido sentii rumore alila m_ia.sinistra ov•e eravi un trincea abbandonata, •mi alzai e mi misi in allarme. Difatti nO!Iltardò un ,ca:ne, pieno di Splrito a .sai.tarmi addosso e senza che 'l'avessi schi1Vatò mi tira una pugna.lata che fo-ntunaitamen,te colpì solb la spalla s.inistra senza farmi tro.ppo malie, ma di1 sgrazia volle --chemi .saltasse via il pugnale. Tu ti saresti perso d'animo, nevvero? Bene, s,ai: com'e finì quel cane? P~esi la ·mia cassetta telefon~rca e gli misil il' caippeHo, un cappello un po' soG!irl'operchè g.li spa'tjcai il' crani.o; peirò mi restò il suo pugm 1 1e nella coscia destra: Saii che non 1}01t'evocamminare e che mi credei perS!O? E sai chi mi sa·lvò dalla mia critioo situazione? Il te,nente Serravabl1e) l1o ricordi? Bene,' a lut dlebbo la vita poichè suJle spalle mi riportò in trincea, e vi gialli- -gemmo a temipo a tempo, poichè un,a. pattuglia era diggià suHe nostre calcagna. Son corutentO\o. ra perchè il buon S. avrà guadagnata Biblioteca Gino Bianco

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