Vita fraterna - anno II - n. 12-13 - 15 luglio 1918

VITA FRATERNA 177 sprezzo, clie il nem-ico con questo minimo successo ha violato la nostra cara patria. Attendo con aiffiia La mia completa guarigione, per raggiungere i, miei propr.i oompagn~, dove ogni giorno/ COlll/P:onoatti di valore, -distruggendo i~ ,supremo nemico della civi-Lt'à.Spero non sarà molto lonrt:amoquesto santo giorno, in ,cu~potrò ric_pm.pensarla del disturbo che ha avuto di me, dlurrante i giorni di mia degenza aàl'ospeda~e...., e siccome non son'O in gradlo dli ri1compensarla come si d!eve, e cioè, accorrerò 1~..... dO'Vei famosi teGtonii inv,adono, a com,piere il mio iaoro dovere di bravo soktato e d~ v.ero cittadino italiano. Già, lo sa bènissnm'Oche noo vi è al'tlra potenza che supera il valore dell!e noist,r,e'gloiose arm:i, dunque bisogna affermare altam.erut.e che lai vittoria non sarà ad altri, ma bensì a1ll~Ita~Ì!a-ed ai suoi a,ll'ea:ti. C. G. a una ntadrina d1; guerra. D.ai~ia frpnte, 13-3-1918. e a,ra '111tl1nfflll., Dopo t,aITTJtoempo ancora torna al: suo affetto uno dei suoti( fi.. gliuol!L Mi ricorda? Ne sono sicurissimo, perchè i1 suo buoo cuore non si, dimen 4icherà mai dei Sllloi. figLiiuoli. Mi perdonerà d!el m:io ritaircLo·?Purtroppo è 1nolt0i, anzi mottis- .;imo tempo che non le dò mi,e notizite, ma che colpa ho io? Sì, la co1pa non è mi~, ma dei triisti tempi trascorsi, ho a,vuto vergogna di scriverle, perchè in me stesso sentivo che ero itndegno di dar.le mie notizie. Eppure ilo ·la coscienza· netta di avere fatto ;J mio dovere fino at.11(u11timo omento. Oggi con l"avvkinarsi, tora dellla riisoo.ssa.i,ho riailzato la, fronte e ritorno a scriwere rulla ca;ra mammai per rassicurarla e d!ilt"leche blen presto avremo ragione del'i'onta subitia. Qui acclusi le rim.etto 4 eòelwei•s dle ho raccolto S!Ulle alte monta.igne che con gran dolore ho <lovutp l'asci.arr--e, questi fio.ri ce H :rimetto c()jlne pegno, diicendole che neHa prossima estaite ritornerò ancora a racèogl•ier.ne di f1res:chli E ci, ri,torneremo. ne stia sicura. F•uori i hairbari ! E queste parole ce le ricacceremo in go~ia col ferro, riicacciand1oli ar. 1 di iià di dove sono venuti~ E ora cara n1ammai pe·r tranqiui1L1izzaire !l!'animo mi-0 attendo una sua paro~ di perdono e sti,a sku.ra che j1 suo 1 perrdono, mi renderà l'anima più Biblioteca Gino Bianco

RkJQdWJsaXNoZXIy MTExMDY2NQ==